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Rivoluzione oncologia a Rionero in Vulture, il Irccs Crob «centro unico»

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Rivoluzione oncologia a Rionero in Vulture, il Irccs Crob «centro unico»

Il nosocomio sarà riferimento per chirurgie, tumori rari e riabilitazione: azione di qualificata assistenza clinica, ricerca scientifica e coordinamento organizzativo.

Martedì 20 Giugno 2023, 12:12

POTENZA - «Sono oltre 2.300 i ricoveri oncologici dei lucani fuori regione, circa il 30% di coloro che ne avevano bisogno nel 2021. Buona parte di questa mobilità è risolvibile con un potenziamento quali-quantitativo della rete oncologica regionale, con indubbi vantaggi per i pazienti, le famiglie e il servizio sanitario. Tale potenziamento non può che realizzarsi in una forte e concreta rete regionale oncologica in cui il Crob eserciti un’azione di qualificata assistenza clinica, ricerca scientifica e di coordinamento organizzativo».

Cosa sia stato e cosa sia destinato a diventare l’Irccs Crob di Rionero in Vulture è racchiuso qui: in quella strategia messa nero su bianco nel Piano di potenziamento messo a punto dall’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ed allegato alla delibera regionale proprio di rafforzamento della struttura sanitaria. Passato e futuro, dunque. Cose fatte e cose da fare, criticità e prospettive di valorizzazione spiegate con numeri, tabelle ed azioni che rendono plasticamente evidente la situazione.

«L’attuale servizio offerto dal Crob evidenzia per molti aspetti una situazione di debolezza che richiede scelte strategiche rilevanti in un’ottica di rete oncologica regionale integrata - sottolinea l’Agenas - gli indicatori di volumi e di esito mostrano diverse criticità mentre la mobilità verso altre Regioni non accenna a diminuire». Ad evidenziare le difficoltà è, poi, anche l’analisi dei dati. «Per gli interventi chirurgici per tumore della mammella si rilevano per il Crob e per l’Azienda ospedaliera “San Carlo” dei volumi che dovrebbero essere concentrati in un’unica struttura - continua l’Agenas - Per la chirurgia dei tumori dell’apparato genito-urinario maschile e femminile i volumi risultano bassi, a fronte di un’alta mobilità passiva. Si rappresenta, inoltre, che l’urologia del Crob non presenta casistica chirurgica sui tumori maligni, mentre per gli interventi chirurgici per tumore del polmone si rileva un aumento presso il Crob nell’anno 2021 anche se rimane un dato sulla mortalità triennale elevato rispetto alle strutture di confronto. Inoltre, i tassi di occupazione del Crob per i ricoveri ordinari risultano bassi sia nelle discipline chirurgiche, sia in oncologia. Al contrario, i tassi di occupazione in day hospital sono elevati, tuttavia, occorre approfondire l’appropriatezza organizzativa per l’eventuale trasferimento della casistica in ambiente ambulatoriale. Infine - continua l’ Agenas - i volumi di intervento per tumore del colon sono bassi sia presso il Crob sia presso il “San Carlo”, con un’elevata mobilità passiva».

In questo scenario, quindi, la «condizione necessaria affinché il potenziamento risulti efficiente è l’aumento della capacità produttiva per raddoppiare il numero di interventi di chirurgia oncologica anche attraverso il recupero della mobilità passiva attualmente registrata e raggiungere così un tasso di occupazione elevato, almeno superiore all’80%». Per arrivare a questo l’Agenas ipotizza che entro il 2024 si passi dagli attuali 62 posti letto ordinari a 82, dai 16 posti letto in day hospital a 34, da 2 a 4 posti letti in Terapia intensiva ed alla creazione di 4 nuovi posti letti. Per un aumento complessivo che va dagli attuali 80 posti letto a 124. A questo si aggiungono 10 nuove poltrone per chemioterapia ambulatoriale ed una nuova sala operatoria ambulatoriale. Attesi a regime, poi, almeno 1400 interventi chirurgici annui (con l’occupazione all’80 per cento) di cui almeno 400 interventi l’anno per il tumore alla mammella, 200 per il tumore del colon retto, 100 per il tumore al polmone e 50 per interventi di melanoma. «L’organizzazione della rete regionale prevede lo svolgimento al Crob di alcune attività esclusive, cioè a valenza regionale (centro unico) altre presenti anche in altri nodi della rete» aggiunge l’Agenas che ipotizza che la struttura sanitaria diventi centro unico per la chirurgia della mammella (breast unit), la chirurgia addominale oncologica (escluso fegato e pancreas), la chirurgia toracica oncologica, la riabilitazione oncologica, i tumori rari ed i tumori cutanei. Per quanto riguarda la terapia del dolore, invece, sarà solo un hub. Naturalmente, per potenziare i servizi occorrerà potenziare il personale che dalle attuali 467 persone (di cui 449 in servizio e le restanti in aspettativa o in lungoassenza) dovrà passare a 562, comprensivi dei ricercatori a tempo indeterminato. In particolare, secondo il Piano dell’Agenas dei 95 nuovi ingressi sono previsti 35 dirigenti medici, 3 dirigenti fisici, 4 fisioterapisti, 30 infermieri, 10 tecnici sanitari, 10 oss e 3 ingegneri. Insomma, più servizi e più personale. Ma anche più ricerca che sarà di tipo clinico, sperimentale e traslazionale. «Le linee guida prevedono ricerca preclinica, traslazionale e clinica per l’identificazione e la caratterizzazione di approcci terapeutici innovativi in oncologia, quella per l’identificazione di nuovi biomarcatori diagnostici, prognostici e predittivi in oncologia - evidenzia il Piano Agenas - Nuovi modelli organizzativi con presa in carico del paziente, multidisciplinarietà, telemedicina e integrazione con il territorio in oncologia ed infine strutture e supporto alla ricerca con laboratori, apparecchiature, epidemiologia e statistica». Il nuovo corso dell’Irccs Crob di Rionero partirà da qui.

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