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Vacanze di Natale in Lucania: paesi-presepe e antichi sapori

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

Vacanze di Natale in Lucania: paesi-presepe e antichi sapori

L’Osservatorio dei Distretti turistici: boom di presenze. Superiori al pre-Covid

Venerdì 16 Dicembre 2022, 13:20

CASTELMEZZANO - Da Castelmezzano e Pietrapertosa, «paesi-presepe» noti anche all’estero, a Sant’Angelo Le Fratte, Accettura, Grassano l’atmosfera natalizia con i mercatini e le luminarie attira sempre più gente nei borghi lucani. L’Osservatorio dei Distretti Turistici (una sessantina istituiti dalla legge 106/2014) registra presenze e arrivi per le festività natalizie nei piccoli centri della Basilicata con livelli superiori a quelli del Natale pre-Covid. L’incremento atteso è di circa il 20% con una spesa pro-capite di 60 euro al giorno. È una tendenza – sottolineano gli operatori del Distretto Terre di Aristeo – certamente favorita dagli eventi e dalle manifestazioni tradizionali con la sacra rappresentazione della Natività in un clima di semplicità e di ritorno al passato.

Altro «piatto forte» sono i prodotti alimentari tipici delle festività con i sapori di dolci e ricette gastronomiche che fanno tornare bambini. Per Saverio Lamiranda (segretario generale Associazione Distretti e ad Distretto Terre Aristeo) «siamo alla conferma che la “vacanza dell’anima”, il nuovo trend del turismo 2023, è già affermata tra gli italiani soprattutto nel modello vacanza di prossimità con brevi spostamenti da regione e regione e nella formula vacanza di comunità per assaporare la vita dei borghi. Le parole di ringraziamento del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a tutto il settore del turismo e dei pubblici esercizi per aver “salvato” la crescita del Paese nell’ultimo trimestre, trovano un primo concreto riscontro. Perché, come dice il Ministro Urso, “il Made in Italy non è solo un luogo dove si produce un prodotto ma un marchio di eccellenza globale e un modello di vita da presidiare” e aggiungo un modello di vacanza». Ma come intercettare la rinnovata voglia di scoprire i piccoli borghi tutto l’anno intensificando i flussi di visitatori in buona parte pugliesi, campani e laziali? «Innanzitutto – dice Lamiranda - le risorse finanziarie destinate dal Pnrr all'industria dell'ospitalità sono troppo poche per un comparto che vale il 13,7% del Pil e il 15% dell'occupazione, con un peso maggiore nelle regioni del Sud. Del resto, lo sosteniamo da tempo, la rimodulazione del Pnrr, a cui sta lavorando il Ministro Raffaele Fitto, è un’opportunità da non perdere per il turismo per recuperare risorse che tra l’altro non si riusciranno a spendere come dimostrano troppe gare per interventi in altri settori che vanno deserte. Ci sono opere nei programmi Pnrr che non si faranno mai nei tempi previsti dal Pnrr, sia per motivazioni tecniche oggettive, sia per incapacità di investimento dei titolari dei fondi. Confidiamo dunque in una svolta da parte del Governo che ha inserito il turismo tra le priorità della sua azione. Primo passo: è indispensabile - conclude Lamiranda - assegnare al turismo che ha dimostrato veloce capacità di spesa (anche privata) e che ha i canali normativi già operanti, risorse adeguate per far fronte alle richieste delle imprese». 

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