ABRIOLA - Una storia d’amore ad alta quota. Dolce come la sacher, croccante come il peperone crusco, genuina come la pasta fatta in casa. Nata sugli imprevedibili traccianti di Cupido che poteva scoccare le sue frecce in un piccolo paese della Basilicata, Banzi, per colpire una potenziale coppia confusa tra 1.300 anime. E invece ha mirato molto più lontano. Le rotte dell’amore, si sa, non conoscono regole, scorciatoie e logiche. Alla fine quelle frecce hanno raggiunto due cuori lucani che si sono incontrati a mille chilometri di distanza dallo stesso paese, a un passo dal cielo, nel rifugio Nuvolau a Cortina d’Ampezzo. Paola turista solitaria e tosta, Tonino chef di quest’angolo di paradiso, dove le stelle sembrano a portata di mano e la montagna ricorda le traiettorie dei paesaggi lucani. Il richiamo di casa nel destino di due ragazzi, entrambi appassionati di cucina e di sapori: Tonino virtuoso dei fornelli, custode della migliore sacher di tutto il Trentino, Paola formidabile impastatrice, curiosa escursionista, capace di contaminare di novità piatti che appartengono alla tradizione. Colpo di fulmine che crea un solco lungo il quale incamminarsi insieme nella vita e nel lavoro. Dal Trentino alla Basilicata con la voglia di condividere la stessa passione, portando un seme ampezzano alla Sellata, nel territorio di Abriola, per far germogliare «Chin Up! Al nido del falco», ristorante dove poter pernottare per godersi giorno e notte l’incanto di un paesaggio che in inverno, con la neve, consente di sciare e immergersi nella magia del manto bianco.
La cucina, rigorosamente «made in Basilicata», si fonda sul consumo di materie prime del territorio con eccellenze dei prodotti lucani, dai salumi al formaggi, in particolare caciocavallo podolico e caprini. I piatti più gettonati? Ravioli con crema di caciocavallo noci e prosciutto, Strascinati al cinghiale e frutti di bosco, Salsiccia con polenta, caciocavallo e funghi, agnello e gnumridd con patate al forno. Sapori e rispetto per l’ambiente: il progetto «Chin Up», infatti, basa la sua filosofia sulla sostenibilità e sul green cercando di sensibilizzare e promuovere la salvaguardia del territorio e della natura. È il frutto della sensibilità di Tonino e Paola che vivono in simbiosi, quasi a voler recuperare quel tempo perduto in cui, raccolti in un fazzoletto urbano, non sono mai riusciti a incontrarsi: «Tonino - racconta Paola - è di Genzano di Lucania. Quando finiva la stagione a Cortina andava spesso a Banzi, a casa dei nonni. Io sono nata a Potenza, ma proprio lì abitavano mia mamma e mia nonna che oggi non ci sono più. Ci andavo da piccola con cugini e zii in occasione della festa di San Vito ma non ho mai visto Tonino. Mi piace pensare che quanto accaduto a Cortina sia un segno del destino». Trentino e Basilicata, le vette dell’amore.