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Deposito scorie nucleari, in Basilicata il «no» è unanime. Bardi: «Nè ora nè mai»

 
Redazione online

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Deposito scorie nucleari, in Basilicata il «no» è unanime

Lo comunica l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa

Giovedì 07 Gennaio 2021, 13:27

15:22

POTENZA - «C'è l’unanimità a negare ogni possibilità di realizzazione di un deposito di scorie nucleari in Basilicata: con i sindaci dei comuni coinvolti, l’Anci e le Province, oggi diamo un coro unanime di 'no', perché il nostro territorio paga già il suo prezzo nel settore energetico, con le estrazioni petrolifere e con l’impianto Itrec della Sogin di Rotondella (Matera)». Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, a margine di una riunione sull'ipotesi di realizzare in Basilicata un deposito di scorie
radioattive.

L’assessore ha poi annunciato «un documento unitario da presentare al governo in questi 58 giorni che restano, con una cabina di regia: la Basilicata si presenta unita, e non vuole più svilupparsi con queste cose, ma con le ricchezze ambientali e paesaggistiche».
«Il presidente della Regione, Vito Bardi, dopo aver aperto questo incontro - ha spiegato Rosa - è andato a Roma per colloqui, e per 'tessere una tela politicà, per evidenziare la nostra contrarietà, già espressa a luglio 2019 alla Commissione delle Regioni, con una nota formale, ma rispetto al Piano nazionale. In questo periodo non siamo più stati consultati su nulla, e abbiamo appreso ogni cosa dal sito della Sogin. E’ un metodo ortodosso di lavorare: il governo - ha concluso - approva il 31 dicembre il lavoro della Sogin, lo fa pubblicare il 5 gennaio dopo essere stato secretato, e la Regione poi deve apprenderlo da un portale web».

RIUNITO TAVOLO CON ENTI LOCALI - «Mettereste un deposito di scorie nucleari a Pompei, o magari nella laguna di Venezia? Non credo proprio. Ed è per questo motivo che è impensabile anche solo ipotizzare che una simile realizzazione debba essere fatta nei pressi di Matera o in altre aree della Basilicata, una regione, è bene ricordarlo ancora una volta, che ha già dato e sta continuando a dare tanto all’Italia in termini di risorse energetiche ed uso del territorio. Ben venga quindi la consultazione pubblica, che speriamo si svolga con il massimo coinvolgimento delle istituzioni e di tutti i soggetti portatori di interessi. Ma sin d’ora deve essere chiaro che nel nostro territorio non sorgerà nessun deposito di rifiuti nucleari, né ora e né mai».

Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi che in mattinata ha portato il proprio saluto all’incontro svolto in videoconferenza per fare il punto sulla procedura di consultazione pubblica attraverso la quale, entro i prossimi 60 giorni, i soggetti portatori di interessi qualificati potranno esprimersi in merito alla «localizzazione, costruzione ed esercizio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico».

All’incontro, introdotto dall’assessore all’Ambiente Gianni Rosa e dal dirigente generale del Dipartimento Giuseppe Galante, hanno partecipato il vicepresidente della Giunta ed assessore all’Agricoltura Francesco Fanelli, l’assessore alla Sanità Rocco Leone, i consiglieri regionali Pasquale Cariello e Giovanni Vizziello, il direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci con i tecnici Achille Palma e Carmela Fortunato, Salvatore Adduce, Andrea Bernardo e Mario Guarente in rappresentanza dell’Anci, i presidenti delle Province di Potenza e Matera, Rocco Guarino e Piero Marrese, il sindaco Domenico Bennardi e l’assessore all’ambiente di Matera Lucia Summa, i sindaci di Genzano (Viviana Cervellino), Oppido Lucano (Antonietta Fidanza), Irsina (Nicola Massimo Morea), Montescaglioso (Vincenzo Zito), il vicesindaco del Comune di Montalbano Jonico Giuseppe Di Sanzo e l’assessore Giusy Cirigliano in rappresentanza del Comune di Bernalda.

Nel corso della riunione si è appreso che i tecnici della Regione e dell’Arpab stanno svolgendo tutti gli approfondimenti necessari per redigere, in stretto rapporto con le amministrazioni locali interessate, le osservazioni di carattere tecnico - scientifico a supporto della netta contrarietà già espressa dal governo regionale lucano sull’eventuale localizzazione del deposito in Basilicata.

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