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Piattaforma per monitorare ponti e gallerie: la sfida tech parte dalla Basilicata

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

Piattaforma per monitorare ponti e gallerie: la sfida tech parte dalla Basilicata

Il progetto candidato nel programma del Recovery Plan: vale 467 milioni di euro

Venerdì 11 Dicembre 2020, 10:18

È un progetto per controllare ponti e gallerie con l’obiettivo di garantire sicurezza sulla rete stradale italiana ed europea. In pratica, il sistema consentirà di individuare in tempo reale le anomalie delle infrastrutture senza rallentare il traffico in quanto non necessiterà di ridurre o bloccare le corsie di marcia a tutto beneficio degli utenti che oggi vedono il rallentamento sulla rete stradale dovuta ai mezzi operanti per le diverse manutenzioni o ispezioni di controlli.

L’idea è del distretto Tecnologico di Basilicata Tern che ha la parternità dell’iniziativa d’intesa con i distretti regionali della Liguria Siit, del Piemonte Torino Wireless e della Campania Dac, e dei due Istituti di ricerca italiani più affermati in ambito internazionale (l’Istituto Italiano di Tecnologia  e la Scuola Superiore di Sant’ Anna) con un partenariato come Leonardo, Rina, Stress, Fabre, Gavio, Anas, Hitachi, Ericson, Cnr, Enea ed il coinvolgimento delle maggiori università Italiane e oltre una cinquantina di aziende su tutto il territorio nazionale. L’Arpab, componente di Tern, ha interessato la Regione Basilicata che ha candidato il progetto nel programma del Recovery Plan. Già candidato dai promotori il 14 agosto presso il Ministero degli affari Europei, presso il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero per il Mezzogiorno, il piano vede oggi nella Regione Basilicata il vero sponsor e portabandiera in seno al governo Italiano.

In fase sperimentale il progetto metterà a disposizione degli enti governativi interessati una piattaforma tecnologica, suscettibile nell’immediato di ulteriori applicazioni, dal monitoraggio dell’erosione delle coste marine  al controllo continuo dei terreni franosi, o, più in generale, al controllo ed alla protezione di quasi tutte le infrastrutture critiche nazionali. L’esecuzione del progetto prevede l’impiego di oltre un migliaio di tecnici e tecnologi, con un indotto valutabile intorno alle duemila unità. Il valore del progetto è di 467 milioni di euro. È stato calcolato che questo investimento potrà produrre ritorni economici in tempi molto brevi, a favore delle grandi, medie e piccole industrie coinvolte, già a partire dal secondo anno del suo sviluppo.

Il recupero totale della somma investita potrà avvenire entro la conclusione del programma, con un ritorno dall’esportazione di sensori, tecnologie e componenti del progetto, valutato superiore al 70% dei contratti stipulati. La piattaforma sarà istallata in Basilicata presso la sede del Distretto Tecnologico Tern nell’area di ricerca del Cnr a Tito. Per la sua realizzazione, applicazione, uso e manutenzioni si prevedono l’impiego di oltre 200 posti di lavoro. Si partirà con la omogeneizzazione digitale di tutti i dati esistenti e quelli rilevati per permettere alla piattaforma intelligente di dialogare con i sensori dinamici e statici, con i satelliti, con gli apparati mobili, tutti collegati con la rete di comunicazione in frequenza radio e satellitare per garantire la continuità di trasmissione dati anche nelle condizioni di possibili interruzioni di energia elettrica o addirittura in casi di calamità. Il controllo preventivo, come quello avvenuto con tecniche satellitari da ricercatori del partenariato al viadotto Morandi due anni prima del suo crollo e riportato dalla stampa nazionale in agosto 2019, sarà l’uso di «machine learning» della piattaforma di intelligenza artificiale con il riconoscimento di immagini, di dati e segnali che garantirà ai gestori l’uso di metodologie di facile fruizione come il Bim (Building Information Modeling) soprattutto di facile interattività garantendone celerità di intervento, trasparenza di azioni e riduzione di costi.

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