Il 4 ottobre del 2012 una rappresentanza del Comitato a sostegno del progetto di un parco cittadino nell’area della ex Cip zoo, alla periferia di Potenza, consegnava all’allora presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ed al sindaco del capoluogo lucano Vito Santarsiero le oltre 11mila e 713 firme raccolte tra i cittadini convinti della necessità di destinare quell’area, da anni in uno stato di degrado e abbandono, ad una riqualificazione «verde». Da allora i «parchigiani» non sono mai arretrati di un passo rispetto alle loro posizioni ma il progetto, sostenuto in maniera trasversale da cittadini e politici «senza bandiere», non è più l’unico in campo. O meglio non è più l’unico ad essere stato ipotizzato, perchè, al momento, solo di ipotesi si può parlare.
Ricordiamo, infatti, che la proprietà dell’area in questione è della Regione Basilicata e che si attende ancora che la competenza pianificatoria venga trasferita dall’Asi al Comune di Potenza (alla luce di un accordo sottoscritto durante l’amministrazione De Luca). Eppure nonostante si stia ragionando solo di possibilità, il tema rischia di allargare spaccature all’interno anche della maggioranza in Consiglio comunale. La conferenza stampa, con cui il presidente del Potenza calcio Salvatore Caiata (inoltre esponente di FdI e parlamentare lucano, ndr) ha presentato il suo progetto imprenditoriale per l’ex Cip zoo, non è passata inosservata. L’imprenditore immagina un nuovo stadio cittadino, con locali commerciali ed altre attività. Un sogno che, però, è un incubo per chi sostiene la realizzazione di un’area verde pubblica.
«Sul contenuto dell’idea di progetto presentato da Caiata - ha spiegato Giampiero D’Ecclesiis tra i componenti del comitato a sostegno del parco - non mi pronuncio. La questione non è tecnica ma squisitamente politica e riguarda l’indirizzo che si vuole dare a quell’area. È di tutta evidenza che il signor Caiata vuole dargli un indirizzo speculativo. Lo stadio è solamente una scusa, il vero oggetto è commerciale. Caiata ci dice, inoltre, che o lo realizza lì o niente ma quando gli viene chiesto se il suo è un ricatto risponde di no. Ha tutti i diritti di sponsorizzare la sua iniziativa ma non si capisce dietro chi c’è. Continua a nascondere - ha continuato D’Ecclesiis - chi dovrà rendere disponobili i finanziamenti necessari. Resta, poi, da capire come si muove il signor Caiata che ha diversi ruoli».
Facendo un salto nel passato «a sostenere il nostro comitato c’erano esponenti politici di diversi schieramenti. Noi abbiamo presentato un’idea di come potrebbe realizzarsi il parco che, quindi, potrebbe essere progettato in maniera differente. Certo è che per la trasformazione di quell’area dovrà esserci trasparenza. Non è il signor Caiata che decide. La regola che ci siamo dati come comitato - ha sottolineato il “parchigiano” - è di non rispondere alle chiacchiere e in questo momento, al di là delle chiacchiere, non c’è nulla. Dovrà essere l’amministrazione, quando ne avrà competenza, a indicare l’indirizzo da dare a quell’area».
Quando arriverà il momento di decidere sarà possibile scoprire tutte le carte.