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Operai morti ad Aliano, Donato e Leonardo insieme anche nel giorno dell’addio

 
Carmine Viggiani

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Carmine Viggiani

Operai morti ad Aliano, Donato e Leonardo insieme anche nel giorno dell’addio

Potenza si stringe attorno alle famiglie dei due operai morti il 29 agosto scorso

Mercoledì 04 Settembre 2019, 12:24

20:08

POTENZA - È arrivato il giorno più duro, quello dell’ultimo saluto per Donato Telesca e Leonardo Nolè. Ieri pomeriggio, infatti, sono stati celebrati i funerali dei due operai della Giuzio Ambiente venuti a mancare giovedì 29 agosto nella discarica di Aliano.

Insieme, come sempre, anche nel giorno più estremo, così come solevano essere quando lavoravano, telefonandosi di continuo, legati da un affetto che andava oltre la professione, tanto che i colleghi li chiamavano ironicamente ed affettuosamente «le due mogli» per la loro inseparabilità.

Tante domande rimangono affastellate nella mente, ma sui «perché» e i «per come» di questa vicenda ci sarà tempo e modo di interrogarsi: per scongiurare tragedie simili, per evitare che si verifichino ancora.

Questo è il giorno del silenzio e del rispetto, della memoria e del dolore: quello dei singhiozzi strozzati in gola e delle lacrime trattenute a stento.

Anche il cielo plumbeo, carico di pioggia, sembra essersi voluto accordare all’atmosfera che permea tutt’intorno, con i feretri che avanzano in mezzo a due ali di folla commosse.

La campana della chiesa di rione Betlemme emette rintocchi funerei e la folla, composta seppur straziata, prende posto a sedere.

L’omelia di mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo della diocesi di Potenza, è stringata ma efficace, compassionevole nei confronti di Donato e Leonardo «la cui scomparsa è ancor più dolorosa, perché pervenuta sul lavoro, quando stavano guadagnandosi il pane per loro stessi e per le proprie famiglie»; l’augurio è che «su tutta la vicenda si faccia chiarezza»; mentre la motivazione di questa tragedia rimane cristianamente imperscrutabile, «aldilà delle nostre intelligenze»; ma deve fungere da monito affinché «episodi come questo non si verifichino più».

Mentre la pioggia comincia a calare copiosa e torrenziale, i figli e i nipoti rendono omaggio alla memoria di Donato e Leonardo, descritti come «grandi amici che stavano sempre insieme» e che «insieme sono andati via»; inoltre erano «genitori che dispensavano insegnamenti anche severi, ma che sapevano concedere la confidenza tipica degli amici».

L’intimità del rito, nonostante la natura pubblica della celebrazione, si interrompe solo alla fine, per gli scroscianti applausi tributati a Donato e Leonardo, le cui famiglie hanno preferito non ricevere le condoglianze usuali «per non aggiungere momenti di ulteriore dolore in una situazione come questa». I due feretri tornano nella piazza antistante la chiesa, sommersi dal saluto della folla. Qualche pianto dirotto, ora sì. Qualche flebile saluto a mezza voce. Il corteo di parenti ed amici più cari riparte, lasciando una scia di tristezza e rammarico in tutti gli astanti. Donato e Leonardo vanno via insieme, come sono sempre stati. Fino alla fine.

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