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Il dibattito
Redazione online
06 Giugno 2019
foto Tony Vece
POTENZA - «Siamo solamente a un mese di governo: giudicatemi quando avremo redatto un piano strategico: c'è differenza fra linea programmatica e programmazione. La prima non è definitiva, è soltanto un indirizzo politico». Lo ha detto - secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa della giunta lucana - il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel replicare alle dichiarazioni dei consiglieri nel dibattito in aula sulle linee programmatiche.
«A breve - ha continuato il governatore - avremo un piano strategico, che avrà contenuti e che avrà anche quei numeri che tanto professa l’opposizione. Mi è sembrato di assistere ad arringhe di chi fa finta di non capire di averle perse, le elezioni. Ma il popolo lucano ha scelto un’inversione di rotta, un cambiamento. La parola cambiamento non è così volatile, tale da rimanere nell’aria, è di sostanza. Dimostreremo con i fatti che vogliamo il cambiamento. È chiaro - ha sottolineato Bardi - che ci vuole un pò di tempo per ottenerlo. Cambiare per noi significa dare quelle risposte che da tanto tempo sono attese dai lucani».
Riferendosi al tema del petrolio, Bardi ha detto che «sarà gestito con la tutela dell’ambiente: i proventi del petrolio devono essere utilizzati soprattutto per il miglioramento delle infrastrutture. I cittadini però devono avere fiducia: l'ambiente sarà salvaguardato». «Su Matera Capitale europea della Cultura 2019 non dobbiamo guardare - ha evidenziato - ai risultati che otterremo tra un anno, ma a quello che riusciremo ad avere, in termini di crescita, nel 2030. Cercheremo di programmare attività che guardino lontano, anche oltre il quinquennio: ce la metteremo tutta». Sulla protesta di alcuni esponenti della minoranza, che hanno abbandonato l’aula, Bardi si è augurato che «quello di questa sera sia solo un episodio che venga ricomposto al più presto: amo dialogare, anche e soprattutto - ha concluso - con le minoranze».
IL DIBATTITO - Una seduta dedicata al dibattito sulla relazione programmatica che il presidente della Regione, Vito Bardi, ha illustrato nella precedente riunione del Consiglio regionale: oggi l’assemblea si è sostanzialmente divisa in due posizioni sul testo che il governatore lucano ha intitolato «Le ragioni del cambiamento», che i consiglieri di maggioranza hanno indicato come «motore della ripresa della Basilicata», declinandola nei vari punti - dall’agricoltura alle infrastrutture materiali e immateriali - a differenza della minoranza, che ha più volte criticato «la mancanza di una visione», definendo il testo «una mera elencazione di astrattezze generiche».
All’inizio della riunione, negli spazi riservati al pubblico, sono stati esposti cartelli con la scritta «giù le mani dall’Hospice di Stigliano», chiedendo alla giunta di «difendere il presidio sanitario». Gli interventi della maggioranza hanno riguardato poi aspetti specifici della relazione di Bardi, più volte definita come «esaustiva e lungimirante», ponendo l'accento su aspetti specifici da realizzare, che in particolare riguardano la dotazione di infrastrutture e il ruolo di Matera Capitale della cultura, il 5g, e la sanità.
«Una chiara visione di quello che la Basilicata farà nei prossimi anni, per ritornare a essere protagonista nel Mezzogiorno dopo anni di oblio» è quindi il giudizio generalmente espresso dai partiti che sostengono la giunta Bardi. Che si contrappone alla posizione dei consiglieri di minoranza, il cui denominatore comune nei giudizi degli interventi è stata la mancanza di «una visione di futuro, in un elenco di principi astratti che per altro non affronta le ragioni o le basi di un così decantato cambiamento», ovvero «un compitino di copia e incolla di banalità». Tra centrodestra e centrosinistra si inserisce poi la posizione dei consiglieri pentastellati, che non hanno risparmiato critiche alle altre parti politiche, accusando i primi di «annunci privi di contenuti» e i secondi di essere fautori «di un 'sistema Basilicatà che da anni schiaccia la regione».
Nel corso della riunione sono intervenuti Gianni Leggieri (M5s), Roberto Cifarelli (Pd), Carlo Trerotola (Pl), Vincenzo Acito (Fi), Vincenzo Baldassarre (Idea), Dina Sileo (Lega), Luca Braia (Ab), Giovanni Vizziello (Fdi), Gino Giorgetti (M5s), Massimo Zullino (Lega), Mario Polese (Pd), Gerardo Bellettieri (Fi), Piergiorgio Quarto (Bp), Gianni Perrino (M5s), Marcello Pittella (Ab).
Successivamente, «quando il presidente dell’Assemblea, Carmine Cicala - è scritto in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa del Consiglio - lo ha invitato a concludere il proprio intervento in quanto il tempo previsto era scaduto, Pittella (con gli altri consiglieri del centrosinistra) ha abbandonato l’Aula annunciando che formulerà i suoi giudizi in una conferenza stampa». In seguito, è intervenuto anche il consigliere Tommaso Coviello (Lega). (ANSA).
LE COMMISSIONI PERMANENTI - Le quattro commissioni permanenti del Consiglio regionale, nel corso della riunione di insediamento, hanno eletto i componenti degli uffici di presidenza.
Alla presidenza della prima Commissione (Affari istituzionali) è stato eletto Pasquale Cariello (Lega). Vicepresidente è stato eletto Marcello Pittella (Avanti Basilicata), mentre il segretario è Gerardo Bellettieri (Fi). Nella seconda Commissione (Bilancio e programmazione) è stato eletto presidente Luca Braia (Avanti Basilicata), Francesco Piro (Fi) è vicepresidente, e Dina Sileo (Lega) segretario. Nella terza Commissione (Attività produttive, territorio) sono stati eletti Piergiorgio Quarto (Basilicata positiva) presidente, Gino Giorgetti (M5s) vicepresidente, e Vincenzo Acito (Fi) segretario. Nella quarta Commissione sono stati infine eletti Massimo Zullino (Lega), presidente, Carlo Trerotola (Prospettive lucane) vicepresidente e Gerardo Bellettieri (Fi) segretario.
«Con l’istituzione odierna delle Commissioni permanenti, il Consiglio regionale entra nel vivo dell’attività assembleare - ha detto, attraverso l’ufficio stampa del Consiglio regionale, il presidente dell’assemblea Carmine Cicala - e l’undicesima legislatura si fonda su un lavoro costante e attento e sui valori della cooperazione e del confronto costruttivo di tutte le parti, al fine di risolvere concretamente i problemi del territorio e ridisegnare nuove prospettive di crescita per i cittadini lucani».
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