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Una proiezione dell'Istat
Giovanni Rivelli
15 Agosto 2018
I lucani muoiono di strade. Sì, di strade, di una viabilità che quando qualcosa va storto non lascia scampo. Non importa se si adottano cautele e stili di guida, morigerati, l’inconveniente è sempre in agguato e quando arriva, su strade come quelle che abbiamo, può essere fatale.
La conferma a quella convinzione popolare che porta i lucani a etichettare come «strada della morte» arterie sparse un po’ ovunque, viene ora dai numeri e precisamente dai dati messi insieme dall’Istat e pubblicati a fine luglio. Dati che, ovviamente, parlano come i numeri sanno fare e mostrano che se la Basilicata ha, in proporzione, un numero di incidenti stradali sensibilmente inferiore a quello del resto del Paese il tasso di mortalità è praticamente lo stesso, ma, a conti fatti, quasi doppio in relazione al numero degli incidenti stradali. Insomma, prudenti alla guida, ma se qualcosa va storto ce la vediamo nera.
E dato che la lezione ce la danno i numeri vediamoli nella loro crudezza. Nel 2017 in Basilicata ci sono stati 848 incidenti, vale a dire 149,5 ogni 100mila abitanti. Nello stesso periodo in Italia si sono contati 174933 incidenti, ossia ben 289,2 ogni 100mila italiani. Nello stesso periodo i lucani hanno avuto 29 incidenti con lutti stradali (5,1 ogni 100mila residenti) mentre in generale il Paese ha contato ben 3.178 incidenti con vittime della strada, ossia 5,2 ogni 100mila residenti. Un rapido conto ci porta a dire che il 3,4 per cento degli incidenti che si sono verificati il Basilicata hanno avuto esito mortale, a fronte dell’1,8% di incidenti con lo stesso tragico esito a livello nazionale, vale a dire ben l’88,2 per cento in più del dato nazionale. E per gli esperti la mortalità in caso di incidente aumenta quando le condizioni in cui si viaggia sono peggiori: è appunto il caso della rete stradale lucana. E se in ogni incidente mortale a livello nazionale ci sono 1,06 vittime (in totale nel 2017 sono state 3.378), in Basilicata se ne contano 1,14 per un totale, nello scorso anno, di 33.
Da tener presente che i dati di base sono assolutamente paragonabili. Perché se la mortalità è stata parametrata al numero dei residenti, c’è un altro dato, quello della dotazione di veicoli, che è assolutamente omogeneo tra Basilicata e Italia, vale a dire quello della consistenza del parco veicolare, che risulta di 0,84 veicoli (tra auto , bus carri moto ecc.) per ogni residente. Per cui la discrepanza non è legata al minor numero di mezzi circolanti, cosa che, ancora una volta, pone la condizione della rete viaria sul banco degli imputati. E poi c’è da dire che nello stesso senso ancora più depone il dato di un minor peso percentuale degli incidenti in Basilicata rispetto al resto del Paese.
Detto ciò va comunque evidenziato come nel corso degli anni la sicurezza della circolazione stradale sia generalmente migliorata e (ancora a conferma di quanto detto prima) come il 2017 sia ben altro che un anno nero per la mortalità stradale lucana con un calo di oltre il 27% degli incidenti con vittime rispetto all’anno precedente (ce ne erano stati 40) e in generale un calo del 10 per cento di incidenti. Un dato che si conferma nel lungo periodo, con gli incidenti mortali che rispetto al 1996, primo anno monitorato dall’Istat, calano del 36 per cento anche a fronte di un aumento del 15 per cento del numero degli incidenti. Ancora una riprova che i miglioramenti stradali hanno prodotto frutti in termini di vite umane. Ma, evidentemente, non basta.
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