La malattia di Parkinson è una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale che colpisce in Italia circa 250 mila persone, e nelle sue fasi più gravi riduce le capacità di movimento e l’autonomia dei pazienti peggiorandone la qualità di vita: per questi pazienti la Neurologia dell’ospedale San Carlo di Potenza «ha adottato gli approcci terapeutici più avanzati» che «stanno dimostrando risultati eccellenti già dal primo giorno di trattamento».
I risultati di queste attività sono state presentate stamani, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, dai direttori generale e sanitario, Rocco Maglietta e Antonio Picerno, dal direttore del Dipartimento neurochirurgico, Giovanni Vitale, e dal direttore della Neurologia, Enrico Ferrante. L’ambulatorio per il Parkinson del San Carlo è attivo dal 2008 e ha in carico circa 600 pazienti ogni anno, con centro «prime visite», anche da fuori regione. A dicembre è stato iniziato il nuovo tipo di trattamento per i pazienti in fase avanzata «quando la terapia specifica con Levodopa - ha spiegato Ferrante - inizia a dare problemi per la concentrazione del farmaco nel sangue».
Le nuove terapie vengono somministrate con infusione continua di gel di levodopa direttamente nell’intestino grazie a una pompa portatile: l’impianto avviene con una procedura interventistica, (gastrostomia endoscopica percutanea), curata dal primario di Endoscopia Digestiva, Angelo Sigillito con la collaborazione degli anestesisti della divisione di Anestesia diretta da Libero Mileti. La sperimentazione «riguarda - ha aggiunto Ferrante - una soluzione ai blocchi motori o ai movimenti involontari» su un primo paziente di circa 80 anni, che ha portato a una riduzione significativa di blocchi e movimenti, cambiando radicalmente la vita dei pazienti e dei familiari». Finora sono stati trattati sei pazienti tra 55 a 84 anni «con buona risposta e ottimi risultati».