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indennizzo
Antonella Inciso
06 Maggio 2018
POTENZA - Alla fine ci sono riusciti. Dopo anni di attesa, dopo battaglie a suon di procedure e cavilli, il governo regionale riesce a far valere una clausola degli accordi del 1998 riuscendo ad ottenere da Eni 39 milioni di euro. Fondi aggiuntivi, soldi in più considerati fondamentali in un momento in cui bisogna fare i conti della massaia per far quadrare il bilancio. Oltre alle royalty già previste, dunque, la Regione incassa una indennità di 39 milioni di euro. Fondi che saranno utilizzati per la formazione di giovani e per controlli ambientali che verranno effettuati nella zona della Val d’Agri.
La cifra è contenuta in un protocollo d’intesa riservato, firmato nei giorni scorsi, dai vertici del governo regionale e della compagnia e si riferiscono a due annualità. Un protocollo frutto di una lunga trattativa, considerato che nonostante siano previsti dagli accordi gli ultimi stanziamenti ottenuti in base a quella clausola sono antecedenti al 2014 e furono di appena 19 milioni di euro. Ora, invece, il governo Pittella incassa 39 milioni in più che seppure inseriti nel bilancio (che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale nei prossimi giorni) avranno una destinazione d’uso ben definita ossia borse di studio per giovani lucani e monitoraggio ambientale. Insomma, serviranno per i controlli sul territorio e per aiutare i giovani lucani.
Ma se la Regione fa suo il primo round con la compagnia petrolifera, sul fronte delle compensazioni ambientali, resta da capire come finirà, invece, la trattativa riservata sull’indennizzo per il danno d’immagine relativo allo sversamento di greggio dal Cova di Viggiano. La società petrolifera sarebbe disposta a trattare ma sulla cifra e sulle motivazioni - dal punto di vista legale - c’è ancora da lavorare. Anche se - secondo indiscrezioni - non si potrebbe partire da meno di 39 milioni di euro (rispetto ai 100 chiesti dalla Regione) cifra che il governo regionale avrebbe incassato se non ci fosse stato lo stop del Cova.
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