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Banfi: togliere gli ulivi è una ferita all'identità di un territorio

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Sabato 01 Aprile 2017, 20:18

ROMA - Per Lino Banfi togliere '' i bellissimi ulivi secolari pugliesi è una ferita alla cultura e all’identità di una terra unica al mondo, per la ricchezza dei suoi prodotti, che adoro e che cerco di promuovere da sempre». Lo dice Lino Banfi, rispondendo a proposito dell’espianto in Salento degli ulivi per il gasdotto Tap che porterà in Italia il gas dell’Azerbaijan.

Nato ad Andria nel 1936, appassionato di cucina, Banfi è da sempre un sostenitore e promotore delle eccellenze eno-gastronomiche pugliesi. Negli ultimi mesi inoltre ha annunciato in varie interviste di volersi impegnare su questo in prima persona: lo farà con un suo marchio «Bontà Banfi» e aprendo a Roma un’orecchietteria.

L’attore preferisce non entrare nella questione politica: ''Non posso dare risposte. Ero fuori, in Germania e non ho potuto seguire da vicino gli ultimi sviluppi, me ne hanno parlato, ho solo qualche informazione sporadica. Non so neppure se i lavori andranno avanti e se non ci siano alternative a far passare il gasdotto proprio in quella zona» precisa.

Quando gli viene detto che i lavori sono ripresi anche se poi interrotti oggi di nuovo, risponde: «Ah... Mi fa male quello che sta succedendo». A proposito della reazione dei salentini, che stanno protestando contro il gasdotto, commenta: «Posso capirli, le persone hanno il diritto di lottare per i propri diritti e di protestare per difendere la propria terra, il proprio territorio, lo garantisce la nostra Costituzione».

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