BARI - I lavori di costruzione del gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP), che trasporterà gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa, sono cominciati nel 2016, ma solo negli ultimi giorni le proteste del comitato 'No Tap' contro l’espianto degli ulivi hanno riacceso i riflettori sull'opera considerata strategica dal governo italiano.
Collegando il Trans Anatolian Pipeline (TANAP) alla zona di confine tra Grecia e Turchia, il metanodotto attraverserà la Grecia settentrionale, l’Albania e l’Adriatico per approdare sulla costa salentina di San Foca di Melendugno e collegarsi alla rete nazionale. Una volta realizzato, Tap - secondo i progetti - costituirà il collegamento più diretto ed economicamente vantaggioso alle nuove risorse di gas dell’area del Mar Caspio, aprendo il Corridoio Meridionale del Gas. Tra i principali azionisti di TAP ci sono le principali società del settore energetico: Socar, Snam, Bp, Fluxys, Enagás ed Axpo.
TAP (lungo 878 chilometri) raggiungerà la massima altitudine di 1800 metri tra i rilievi albanesi e la massima profondità di 820 metri sotto il Mare Adriatico. In Grecia il gasdotto sarà lungo 550 chilometri, partendo da Kipoi al confine con la Turchia, per terminare al confine con l’Albania, a sud ovest di Ieropigi. In Albania avrà un’estensione di 215 chilometri, da Bilisht Qendër, al confine con la Grecia, per approdare a 17 km a nord ovest di Fier, fino a 400 metri verso l’entroterra rispetto alla linea di costa. Il tratto sottomarino nelle acque albanesi misurerà circa 37 chilometri. Nell’attraversamento dell’Adriatico percorrerà 105 chilometri di fondali dalla costa albanese a quella italiana. In Italia TAP approderà in Salento, a San Foca, marina di Melendugno. La condotta sottomarina che attraverserà le acque territoriali italiane misurerà circa 25 chilometri, mentre il tratto sulla terraferma del tracciato del gasdotto sarà di 8,2 chilometri fino al terminale di ricezione.
Il metanodotto avrà una capacità iniziale di 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, equivalenti al consumo energetico di circa sette milioni di famiglie in Europa. In futuro, con l’aggiunta di altre due stazioni di compressione, la quantità trasportata potrà raggiungere fino a 20 miliardi di metri cubi.