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Il sipario del teatro Piccinni di Bari torna a nuova vita dopo il restauro

 
Il sipario del teatro Piccinni di Bari torna a nuova vita dopo il restauro

Mercoledì 10 Settembre 2008, 00:00

01 Novembre 2024, 16:31

di ENRICA SIMONETTI

BARI - Per anni è stato un pacco abbandonato, dimenticato: il vecchio «comodino», il sipario di comodo del teatro Piccinni è tornato a splendere con un restauro ed è pronto alla scena. Non tutti lo conoscono, non tutti lo ricordano. Si tratta di una grande tela con la raffigurazione di un giardino classico, con le balaustre, le statue, le colonne, un'opera creata nel 1913 e utilizzata per tutto il secolo come secondo sipario, ossia nel caso di cambio di scena teatrale.

Il tempo aveva lesionato l'enorme tela, tutta dipinta a tempera: l'umidità aveva completamente deformato il «comodino», tanto che c'erano perdite di colore, infiltrazioni e la tela non poteva più essere utilizzata.

Con i fondi del gioco del Lotto, il Comune ha finanziato un restauro avvenuto sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ai Beni storici artisti e etnoantropologici, diretta dal soprintendente Fabrizio Vona. Per il delicato intervento è stata incaricata la «Gerso srl», ditta bolognese che ha restaurato già diversi sipari storici di teatri italiani. E così, dal 26 settembre, il sipario di comodo del Piccinni tornerà al suo posto e ad inaugurarlo ci saranno il sindaco Emiliano, direttore regionale Ruggero Martines e l'assessore Nicola Laforgia. Tra l'altro, grazie alla collaborazione della Fondazione Petruzzelli, il teatro Piccinni resterà aperto al pubblico per due giorni (il 27 e 28 settembre) in modo da garantire ai baresi di ritrovare questa opera di grande fascino, un piccolo pezzo di storia teatrale barese, che nel tempo ha fatto da «copriscena» a tanti, tanti spettacoli di prosa e non solo.

Il restauro, diretto e coordinato dalle storiche dell'arte della Soprintendenza Antonella Di Marzo e Rosanna Gnisci, è durato un anno. Già da sei, sette anni, in Comune si era posto il problema del suo recupero: «E' stata ripristinata - spiega la dott. Antonella Di Marzo - anche la funzionalità dell'opera e quindi si tratta di un recupero totale, tra l'altro avvenuto con la creazione di una nuova tela di supporto, dato che quella originale divisa in strisce verticali era completamente danneggiata».

A creare l'opera fu nel 1913 l'artista barese Antonio Lanave , morto nel 1953 e autore di una serie di opere e decorazioni in Puglia, tra cui quelle in chiese di Bari vecchia (come San Domenico, ma anche del ripristino affidato nel primo Novecento per quanto riguardava l'immagine dell'Odegitria). Come pittore e decoratore Lanave all'epoca era molto conosciuto, si era impegnato in decorazioni su spazi ampi e solo in questa occasione gli fu affidato un sipario.

Una particolarità. Lanave, il pittore che mise mano al sipario di comodo del Piccinni, creando quelle immagini neoclassiche oggi tornate a risplendere, fu un allievo di Raffaele Armenise, che affrescò la grande volta del teatro Petruzzelli, quella distrutta dall'incendio e che oggi si vorrebbe far tornare virtualmente con una proiezione multimediale quando saranno completati i lavori in teatro. Due artisti baresi novecenteschi, due dipinti teatrali: un legame unico per un teatro aperto e uno che attende ancora di risorgere.

(so)

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