Sabato 06 Settembre 2025 | 13:06

Ecco il testo della lettera di Buscemi

 
Nicola PEPE

Reporter:

Nicola PEPE

Clan sponsor della festala condanna della Curia

Lunedì 29 Agosto 2016, 11:35

Ecco il testo integrale della lettera mandata da Giuseppe Buscemi alla Gazzetta:

«Quella mongolfiera è stata semplicemente frutto di una sentita devozione familiare verso San Rocco, il Santo Protettore di Valenzano e verso San Michele, di cui mio figlio Michele era onorato di portare il nome, alla stregua di altri componenti della mia famiglia. La sera del 16 agosto la mongolfiera a nome della mia famiglia non è stata l'unica bensì la quarta di altre  dedicate ad altrettante famiglie (non "saltate agli onori" della cronaca). Inoltre tale forma di devozione religiosa è stata ripetuta anche negli anni scorsi a fronte di un esborso economico esiguo, in ricordo di mio figlio ucciso a seguito di un banale litigio.
Io Giuseppe Buscemi sono nato a Palermo nel 1950. Sono il quinto di dieci fratelli, di cui quattro maschi e sei femmine. Tutti i membri della mia famiglia sono soggetti assolutamente incensurati, fatta eccezione per il sottoscritto condannato per un furto e un tentato furto, fatti risalenti agli anni Settanta e mai coinvolto in processi di criminalità organizzata, compreso mio fratello Salvatore, nato a Palermo nel 1947 e deceduto nel lontano 1976.
È evidente che mio fratello Salvatore, morto nel 1976, non ha nulla a che vedere con il Salvatore Buscemi indicato dalla stampa come uno dei capi del mandamento di Boccadifalco o Passo di Rigano. Quanto poi a me, non sono mai stato sottoposto ad alcun "soggiorno obbligato" a Valenzano o altrove, come erroneamente riportato.
La verità è che mi sono recato  a Valenzano di mia volontà e per motivi di lavoro nell'oramai lontano 1974, ove conobbi una giovanissima ragazza, Antonia Stramaglia, con la quale mi sono unito in matrimonio l'anno successivo. Da questa unione sono nati quattro figli, di cui tre maschi e una femmina. Dopo un periodo trascorso a Palermo, ho deciso nel 1983 di trasferirmi definitivamente con tutta la famiglia a Valenzano dove ho svolto sempre una regolare attività lavorativa fino al gennaio di quest'anno, negli ultimi 15 anni alle dipendenze della Matarrese Spa con la mansione di operaio qualificato. Ora, sono in pensione.
Ho sentito il bisogno di mettere le cose in chiaro e fare queste precisazioni per salvaguardare il mio nome e soprattutto quello dei miei giovanissimi nipoti, dal rischio di essere etichettati come membri di una famiglia "mafiosa" con tutte le conseguenze che ciò determina nel contesto scolastico e sociale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)