BARI - «La Puglia deve scrivere, costruendolo dal basso, un programma per il futuro dell’Italia, che sarà consegnato al Pd nazionale che si accinge alle elezioni politiche». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano precisando che queste «elezioni politiche saranno decisive perché sino ad oggi abbiamo governato un’emergenza che però non si riproporrà. Perché quando andremo alle elezioni politiche e le vinceremo, dovremo governare per altri cinque anni non più giustificandoci sulle alleanze qualche volta difficili da metabolizzare». Emiliano ne ha parlato oggi nel corso del Congresso regionale in cui è stato proclamato il nuovo segretario del Pd Puglia.
Emiliano ha sottolineato che «questo programma va scritto dal basso, dai circoli, dalle federazioni provinciali, e anche dalla popolazione» come nel caso del suo programma di governo scritto con le Sagre del programma da migliaia di cittadini. Ha aggiunto che non avrà incarichi di sorta nel partito, «ma voglio essere attivo in questo - ha sottolineato - e mi piacerebbe cominciare a lavorare con le Sagre del programma che sono ancora attive per cominciare a capire quali sono gli indirizzi di programma che dal Mezzogiorno e in particolare dalla Puglia possono essere consegnati al Pd nazionale».
Emiliano ha aggiunto che «al Congresso» del Pd la Puglia dovrà portare il suo contributo». «Se poi è cambiata anche questa regola - ha proseguito - non si può pretendere da me che faccia per altri ciò che non ho concesso a me stesso. Cioè di prescindere dal contributo degli altri nella scrittura dei programmi di governo». «Questa - ha concluso - non è insubordinazione ma la regola normale di vita di un partito» in cui «i programmi non vengono scritti da gruppi elitari che, pur essendo di grande qualità, non hanno la stessa capacità di un cervello collettivo».
«Immagino», che Renzi tornerà in Puglia per la firma del Patto per la Puglia, «ma penso che il presidente del Consiglio verrà spesso in Puglia, perché i pugliesi hanno bisogno di un governo che sia vicino e che guardi con grande attenzione alle vicende e alle grandi risorse che possiamo offrire come patrimonio per l’intero Paese».
Rivendicando «l'autonomia» del Pd Puglia, Emiliano ha sottolineato che «ci sono norme che rendono talmente facile avere ragione della posizione delle Regioni, che il fatto che manteniamo un minimo di autonomia e di pensiero non danneggia le decisioni del governo, che se è molto determinato in alcune vicende va fino in fondo, punto e basta». Emiliano ha sottolineato la necessità di «dissentire motivatamente: è già avvenuto - ha ricordato - su questioni rilevanti e non mi pare questo abbia leso la nostra unità. Abbiamo affrontato la vicenda referendaria con grandi equilibri, non ci siamo messi contro qualcuno».
«Qui nessuno può venirci a dire 'presidente, siccome hai bisogno di soldi, per favore stai zittò. Abbiamo contribuito al successo del Pd nazionale che si vanta di quello che succede in Puglia: questa è una Regione che spende tutti i fondi europei, che è in ordine dal punto di vista contabile, che combatte ogni battaglia con dignità e che non può essere ricattata da chicchessia». «Questa autonomia di pensiero - per Emiliano - è un patrimonio a conservare», e per questo ha «invitato a investire il nuovo segretario regionale sulla base di questa piattaforma politica».
«Penso che questo Partito democratico di Puglia si è guadagnano il rispetto dell’Italia. E viene persino temuto qualche volta. Ma nessuno deve avere paura di noi. Noi siamo dedicati alla Puglia. Il presidente della Regione è stato eletto nove mesi fa, deve dedicarsi alla Puglia. Non ha altre cose per la testa».
Per il presidente della Regione Puglia, «in un lavoro del genere che ti porta via tutta la vita, è anche legittimo che qualcuno abbia delle ambizioni. Non c'è niente di male, non abbiate paura di avere ambizioni. L'importante è che queste ambizioni siano messe a disposizione del bene comune, dell’interesse generale». «E' così difficile? - ha chiesto - Dobbiamo veramente rassegnarci all’idea che la politica è solo un luogo di mediazione degli interessi privati? Non è possibile essere capaci di arbitrare questa partita secondo l’articolo 97 della Costituzione, il principio di imparzialità? È possibile questa cosa?».
«E' possibile - ha incalzato Emiliano - vincere le elezioni senza comprarsi i voti in maniera diretta o indiretta? E' possibile convincere l’elettorato della propria onestà personale e collettiva? E’ possibile tenere fuori le cose brutte?». «Può darsi - ha aggiunto - che in qualche caso non ci sia riuscito, qualche volta abbiamo sbagliato a scegliere una persona, ma abbiamo avuto la dignità di andare con la faccia nostra a dire la responsabilità è nostra». «Chiedendo scusa - ha concluso - e dimostrando che siamo capaci di imparare dagli errori».
«Questo partito non ha bisogno di essere infiltrato da lobby, non ha bisogno di essere consigliato e soprattutto finanziato da multinazionali, questo è un partito dove i soldi li mettiamo noi, li togliamo alle nostre famiglie e li investiamo nell’attività politica. E questa cosa non potrà cambiare almeno fino a che io sarò iscritto a questo partito in questa regione».
Emiliano ha ripercorso le vicende che hanno portato all’arresto del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales (Pd), e alla maniera con cui il Pd ha reagito, "dimostrando all’Italia intera che c'è un Sud capace di respingere le infiltrazioni criminali: dobbiamo essere tutti orgogliosi - ha rilevato Emiliano - della nostra capacità di essere un Sud che combatte le mafie, che milita per la legalità, che rifiuta i contatti con i poteri forti». «Noi - ha aggiunto - non abbiamo bisogno di soldi. Per fare politica non c'è bisogno di soldi ma di passione, di volontà». «C'è bisogno soprattutto - ha concluso - della voglia di dimostrare alla propria comunità di sapersi prendere le proprie responsabilità».