FOGGIA - Oggi, 5000 studenti e studentesse da tutta la Puglia hanno riempito le strade e le piazze foggiane con cori, musica, colori e striscioni a suon di «Noi la mafia non la vogliamo».
«Purtroppo la mafia è ancora ben radicata su tutto il territorio pugliese - dichiara Nunzio Nardulli, coordinatore della Rete della Conoscenza Puglia - Tuttavia, la lotta alla mafia da parte delle Istituzioni non sempre si articola sul campo culturale, nè sulla comprensione e sulla risoluzione dei disagi che spingono tantissimi ragazzi ad entrare nelle file delle organizzazioni criminali. La militarizzazione delle piazze, non è di certo una misura efficace». Le cronache di Foggia degli ultimi mesi raccontano di tanta disgregazione, solitudine e violenza che la cittadinanza tutta subisce ogni giorno. Esplodono le bombe in pieno centro, sparatorie, racket.
«Oggi abbiamo manifestato anche affinché la povertà sia presa seriamente in considerazione e per far sì che si scelga di invertire la rotta di una crisi sociale sempre più drammatica, in cui le mafie crescono con sempre più forza. Fino a quando ci sarà ingiustizia sociale, non ci sarà nè democrazia nè sconfitta delle mafie nel nostro Paese» ha concluso Nicolò Ceci, coordinatore dell'Unione degli studenti Puglia.
In Puglia il rischio di povertà assoluta è a quota 27 per cento e il tasso di dispersione scolastica al 17,6%, sintomatico di una trasmissione delle diseguaglianze tra generazioni che non trova risposte strutturali e materiali nelle politiche proposte sia sul piano locale che nazionale.