ROMA - Nato a Piombino il 22 gennaio 1948 in una famiglia di operai, cresciuto a ridosso dello stabilimento siderurgico, allora chiamato Ilva. Fabio Mussi, ministro dell' Università e della Ricerca scientifica, ha studiato dopo il Liceo Classico alla Normale di Pisa. Figlio di operai. Ha avuto bravi insegnanti e un profitto scolastico altissimo, così è stato spinto a tentare il concorso per la Scuola Normale di Pisa. Vincere quel concorso era l'unica possibilità per accedere all'Università. Grande passione per le materie scientifiche, ma una formazione legata a materie letterarie e classiche. Nel settembre 1967 supera l'esame di ammissione col sesto punteggio, nella sezione di Lettere Filosofia, dopo Massimo D'Alema. Alla Scuola Normale inizia l'amicizia con Massimo che si cementerà nel corso delle lotte studentesche e poi, successivamente, nella carriera politica dentro il Pci. La sua scelta di fare politica in modo professionale matura negli anni a cavallo del 1968. E nel 1970 entra a far parte della Federazione comunista di Pisa diretta da un uomo intelligente e lungimirante, Giuseppe De Felice. Iscritto al Pci nel 1965, partecipa, a Pisa, nel 1968, al movimento studentesco. Nel 1969 viene eletto nel Comitato Centrale del Pci. Nel 1974 diventa redattore di Rinascita, poi capo dei servizi culturali e infine vicedirettore della rivista che in quegli anni è una delle testate politico-culturali più importanti d'Europa. La sua storia politica prosegue e nel 1983 fino al 1985 è responsabile nazionale della stampa e propaganda del partito.
Poi condirettore dell'Unità con Gerardo Chiaromonte. Dal 1987, con la segreteria di Achille Occhetto, entra a far parte della segreteria nazionale del Pci, responsabile del settore lavoro, ambiente e cultura. Nel 1989 è uno dei convinti sostenitori della «svolta» che porta dal Pci al Pds. Deputato dal 1992. Nel 1996 ha avuto l'incarico di presidente del gruppo parlamentare dei Democratici di Sinistra. Dal 2001, vicepresidente della Camera dei deputati e responsabile del Comitato per la sicurezza di Montecitorio. Nelle elezioni 2006 si presenta con l'Unione di Romano Prodi e entra nella squadra di governo.
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