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Il personaggio: un colosso di bontà al servizio degli ultimi

 

Domenica 29 Aprile 2012, 11:14

16 Dicembre 2020, 16:39

SPECCHIA - «Quando ho visto arrivare quel ragazzo a bordo della sua auto, ho capito subito che non aveva buone intenzioni». A parlare è don Antonio Coluccia, giovane vicario nella parrocchia «San Filippo Apostolo» di Grottarossa di Roma, tornato a Specchia, suo paese d’origine, per qualche giorno di vacanza. Nella mattinata di venerdì si è trasformato in detective e ha partecipato in maniera decisiva all’arresto di un giovane per furto.

«Appena è sceso dalla vettura - continua don Antonio, fisico da atleta distribuito su 185 centimetri di altezza - l’ho guardato deciso negli occhi e questo probabilmente lo ha mandato in difficoltà. Si è allontanato a piedi, lasciando l’automobile aperta e ne ho approfittato per togliere le chiavi dal blocco di accensione». Intanto il ladro, entrato in una casa poco distante, ha iniziato a fare razzia, provvedendo a sistemare poco dopo la prima parte della refurtiva nel bagagliaio della sua auto. 

«Ho avuto la conferma che fosse un ladro – ricorda il sacerdote, che da anni si prende cura di giovani in difficoltà nella periferia nord di Roma – ho avvertito i carabinieri e intanto ho continuato a tenerlo d’occhio con l’aiuto di un vicino di casa». E così, il malvivente si è ritrovato poco dopo con le manette ai polsi.

Don Antonio, che nel 2008 aveva bloccato due rapinatori a Roma, contro i quali era stato costretto a usare le mani per fermarli, ha partecipato al processo che ha portato alla condanna di G. C.: «Da uomo di fede - dice il sacerdote - gli ho parlato dicendogli che in quest’occasione poteva iniziare per lui una nuova vita». Don Antonio Coluccia svolge la sua missione nella Capitale da cinque anni, già prima di essere ordinato sacerdote nel 2010. Un prete di strada, ogni giorno a contatto con situazioni difficili e ragazzi problematici.

Il vicario della parrocchia di Grottarossa è molto vicino alla realizzazione di un sogno: «Abbiamo avuto in concessione una grande villa con giardino confiscata alla banda della Magliana – dice il giovane sacerdote di Specchia – e il nostro impegno è di realizzare una casa di accoglienza per ragazzi che vivono i problemi più disparati». I suoi parrocchiani lo adorano e lo scorso mese di settembre non esitarono a inscenare una fiaccolata alla quale parteciparono almeno 4mila persone per impedire il suo trasferimento a Canicattì, dove avrebbe avuto l’incarico di parroco. [g.m.]

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