Da allora questa realtà cerca di promuovere i temi della pace, dell’uguaglianza tra i popoli e dei diritti, attraverso la realizzazione di convegni ed incontri culturali, e, allo stesso tempo, inizia ad elaborare un percorso che possa permettere di ottenere un riconoscimento prestigioso per la città. L’attenta valutazione del materiale storico convince il Club, concordemente alla Federazione, di puntare a far riconoscere Otranto come patrimonio culturale di pace dell’Unesco: l’annuncio della partenza dell’iter burocratico arriva nell’agosto 2009, in una manifestazione estiva del Club. Nei primi mesi del 2010, la documentazione è completata e presentata agli organi federativi, che la studiano e la valutano con attenzione: l’8 aprile 2010, in occasione del convegno nazionale dell’Unesco, la presidente italiana, Maria Luisa String a, insieme al consiglio, esprime parere favorevole alla richiesta. Al comune di Otranto, però, viene controrichiesto un impegno ufficiale di voler proseguire nella promozione dei temi della pace e dell’accoglienza. Nel consiglio del 25 maggio 2010, è arrivato l’impegno degli amministratori otrantini: ora la Federazione scioglierà l’ultimo nodo, nella prossima assemblea nazionale, affermando il sì definitivo al prestigioso riconoscimento. [m.bor.]
Venerdì 28 Maggio 2010, 16:26
02 Febbraio 2016, 21:52
OTRANTO - Un cammino lungo tre anni: da tanto dura il percorso di avvicinamento al riconoscimento di Otranto quale patrimonio culturale mondiale dell’Unesco. Nel dicembre del 2007 un gruppo di cittadini, sollecitati dallo stato di manutenzione del mosaico di Otranto, e con la collaborazione dell’Osservatorio Torre di Belloluogo di Lecce, danno vita ad un comitato “Pro Albero della vita”, con l’obiettivo di promuovere la salvaguardia e la cura dei beni cittadini. Dopo una serie di iniziative per valorizzare la fruizione del pregiato pavimento, nasce l’idea dal responsabile del comitato, Enrico Risolo di creare uno sportello dell’Unesco ad Otranto, per lavorare al riconoscimento del mosaico di Otranto come patrimonio dell’umanità: nell’estate 2008, grazie ad una fitta corrispondenza con la federazione nazionale e con il vicepresidente, Antonio Rugg ero, nasce il Club Unesco ad Otranto, presentato nel Castello aragonese. La ratifica ufficiale dell’iscrizione alla Federazione nazionale e mondiale avviene il 9 settembre nell’assemblea di Firenze e Risolo viene eletto presidente del Club otrantino.
Da allora questa realtà cerca di promuovere i temi della pace, dell’uguaglianza tra i popoli e dei diritti, attraverso la realizzazione di convegni ed incontri culturali, e, allo stesso tempo, inizia ad elaborare un percorso che possa permettere di ottenere un riconoscimento prestigioso per la città. L’attenta valutazione del materiale storico convince il Club, concordemente alla Federazione, di puntare a far riconoscere Otranto come patrimonio culturale di pace dell’Unesco: l’annuncio della partenza dell’iter burocratico arriva nell’agosto 2009, in una manifestazione estiva del Club. Nei primi mesi del 2010, la documentazione è completata e presentata agli organi federativi, che la studiano e la valutano con attenzione: l’8 aprile 2010, in occasione del convegno nazionale dell’Unesco, la presidente italiana, Maria Luisa String a, insieme al consiglio, esprime parere favorevole alla richiesta. Al comune di Otranto, però, viene controrichiesto un impegno ufficiale di voler proseguire nella promozione dei temi della pace e dell’accoglienza. Nel consiglio del 25 maggio 2010, è arrivato l’impegno degli amministratori otrantini: ora la Federazione scioglierà l’ultimo nodo, nella prossima assemblea nazionale, affermando il sì definitivo al prestigioso riconoscimento. [m.bor.]
Da allora questa realtà cerca di promuovere i temi della pace, dell’uguaglianza tra i popoli e dei diritti, attraverso la realizzazione di convegni ed incontri culturali, e, allo stesso tempo, inizia ad elaborare un percorso che possa permettere di ottenere un riconoscimento prestigioso per la città. L’attenta valutazione del materiale storico convince il Club, concordemente alla Federazione, di puntare a far riconoscere Otranto come patrimonio culturale di pace dell’Unesco: l’annuncio della partenza dell’iter burocratico arriva nell’agosto 2009, in una manifestazione estiva del Club. Nei primi mesi del 2010, la documentazione è completata e presentata agli organi federativi, che la studiano e la valutano con attenzione: l’8 aprile 2010, in occasione del convegno nazionale dell’Unesco, la presidente italiana, Maria Luisa String a, insieme al consiglio, esprime parere favorevole alla richiesta. Al comune di Otranto, però, viene controrichiesto un impegno ufficiale di voler proseguire nella promozione dei temi della pace e dell’accoglienza. Nel consiglio del 25 maggio 2010, è arrivato l’impegno degli amministratori otrantini: ora la Federazione scioglierà l’ultimo nodo, nella prossima assemblea nazionale, affermando il sì definitivo al prestigioso riconoscimento. [m.bor.]