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ERRORE: «Sì, Sandro parlava con me». Il politico era Pino Romano consigliere regionale Pd

 

Martedì 23 Marzo 2010, 09:46

02 Febbraio 2016, 21:34

La conferma che Frisullo parlasse con il consigliere regionale brindisino del Pd Giuseppe Romano viene dallo stesso interessato. «Ricordo la telefonata - dice Romano alla «Gazzetta» - era metà gennaio quando mi sono sentito con Sandro Frisullo». Il ricordo di Romano è molto preciso. Nessuna meraviglia su quello scambio di battute che invece gli investigatori avevano attribuio ad un altro Romano, manager di un’impresa del Salento. «Frisullo è ancora un collega di partito. Non capisco cosa ci sia di male a parlare con una persona che con me condivide la stessa passione per la politica. Non ci sentivamo da molto tempo, mi ha fatto piacere fare due chiacchiere con lui». Presto detta l’occasione: «Eravamo alla vigilia delle primarie, il giorno dopo c’era un’assemblea all’hotel Tiziano di Lecce in cui sarebbe intervenuto Massimo D’Alema insieme a Francesco Boccia». Ma parlare con un collega di partito cambia il senso di quella frase «mi dispiace non potervi dare una mano» che se rivolta ad un imprenditore suona invece come indizio di corruzione.

Ecco il testo dell’intercettazione tra Frisullo e il consigliere Giuseppe Romano del Pd:

FRISULLO: «Io non sono in vetrina, ma sono ancora nel negozio».

ROMANO: «Su questo non avevo dubbi, Sandro mio».

FRISULLO: «Mi dispiace di non potervi dare una mano direttamente ma, insomma, per quello che posso fare, non sono mai andato fuori. Adesso sto al fianco di Boccia. E qui la cosa che tu hai sicuramente messo a fuoco che qui non c’entra né Boccia né Vendola, qui c’entra D’Alema perché ha messo la sua faccia per fermare prima Michele Emiliano che pensava di essere il padrone del partito (...)».

I due poi parlano dell’Omnibus, l’ultima legge approvata dal consiglio regionale prima dello scioglimento.

FRISULLO: «Ho visto Antonio Maniglio (il capogruppo Pd, ndr) a cui ho fatto cenno di un problema che ho riferito a lui (...) per vedere se ci sono le possibilità di trovare uno spazio nell’Omnibus». (...)

ROMANO: «Quando ritorno ti do un colpo di telefono e ci prendiamo un caffè».

[g.l-m.s]

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