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Onofrio Bruno
04 Dicembre 2020
L’abbraccio liberatorio con la madre dopo 35 giorni di incubo. Claudia, 25 anni, ha combattuto con il Covid ed è guarita, dopo giorni bui in cui si è curata da sola utilizzando la bombola dell’ossigeno e seguendo le indicazioni mediche in videochiamata. Così giovane, eppure ha contratto l’infezione e sviluppato la malattia. L’ha superata con molta determinazione. Anche per lei non c’era posto in ospedale e ha dovuto affrontare la battaglia in casa.
«Dopo 35 giorni ho finalmente riabbracciato la mia bambina, finalmente negativa», dice la mamma, Tonia, nota professionista di Altamura. Talmente felice da partecipare la sua gioia con la piazza virtuale di Facebook dove la foto insieme alla ragazza è stata condivisa centinaia di volte.
«Il peggio è passato e possiamo dire che abbiamo attraversato anche questa tempesta, è stata molto dura, notti insonni e giorni di terrore, ma insieme ci siamo riuscite. La mia Biancalancia è stata molto forte e responsabile», racconta, riferendosi alla festa di «Federicus» in cui la ragazza ha interpretato l’innamorata di Federico II di Svevia durante un’edizione della kermesse medievale.
Fine ottobre. Nonostante un test antigenico fatto privatamente sia risultato negativo, sono arrivati i sintomi. Mal di testa continuo, tosse persistente, perdita dell’olfatto e del gusto, febbre anche se non alta. «Ci siamo allarmate - aggiunge la mamma - quando ha iniziato a sentire un peso sul petto. Non respirava».
Quindi la visita a casa dell’Usca. La situazione richiedeva il ricovero ma non c’erano letti. L’intuizione: prendere una bombola di ossigeno. Se fosse passato qualche altro giorno, sarebbe stato difficile reperirle. «Per fare il tampone - dice ancora la mamma - è passato tanto tempo e l’esito positivo è arrivato quando aveva già iniziato la cura a casa». Ha imparato a fare tutto da sola, guidata in videochiamata. Una domenica su Facebook appare una foto di piazza Duomo superaffollata. La 25enne si fa un selfie, con il boccaglio dell’ossigeno, e scrive il post: «Ho 25 anni. Nessuna patologia. Andatelo a dire ai negazionisti. Mettetevi la mascherina e state a casa». La madre conclude: «Voglio ringraziare la dottoressa Lomurno, Leo Iurino, la farmacia Dambrosio, il professor Tino Gesualdo e il dottor Mimmo Milella».
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