Videogame, social e premi per attirare i giovani turisti alla scoperta delle bellezze più riposte della Valle d’Itria. Questo il brillante «mix» con cui la pugliese Maria Grazia Cito ha vinto il primo premio Business Intergenerational Game (Big).
Laureata in Progettazione e Management dei Sistemi Turistici e Culturali presso il DEMDI dell’Università di Bari (coordinatore del corso è il prof. Vito Roberto Santamato), la Cito ha sbaragliato un’agguerrita concorrenza. Come spiega un comunicato dell’Ateneo, «il “Big You Up” è un contest nazionale dedicato ai giovani che vogliono cambiare il mondo del turismo, organizzato dal Centro di formazione management del terziario, con il patrocinio di Best Western, Alpitour World e Gruppo Gattinoni».
Alla competizione - dice l’Ateneo - hanno partecipato 125 giovani laureandi e laureati provenienti dalle migliori Università del Paese, con l’obiettivo di proporre un progetto innovativo per migliorare, ridisegnare e reinventare la customer experience nel turismo giovanile. E la giuria era composta da professionisti del calibro di Flaminia Santarelli (dg del Turismo al Mibact) e Giorgio Palmucci (presidente dell’Enit).
«Il progetto #discoveringvalleditria - dice Maria Grazia Cito - punta a valorizzare le zone rurali della Valle d’Itria, ancora poco fruite dai turisti, attraverso un gioco. Una sorta di caccia al tesoro, di geocaching, in cui gli utenti devono risolvere indovinelli e sciarade per trovare tesori. In questo caso il geocaching permette di scoprire gli elementi caratteristici del territorio, dalla cappella votiva all’ulivo centenario. Procedendo nel gioco, l’utente scopre una serie di informazioni e, raggiungendo i vari livelli, può vincere premi che consistono in servizi turistici prettamente legati al territorio, come degustazioni o una cena, un pernottamento, sconti particolari».
La gamification, la ludicizzazione, applicata al settore turistico è già una realtà di successo in alcune regioni italiane (soprattutto in Toscana) e conta vari esperimenti in campo museale (come al Marta di Taranto), «ma - dice la Cito - nessuno aveva mai pensato alla Puglia. Il progetto è stato apprezzato dalla giuria anche perché sfrutta un asset già presente sul territorio, ovvero la cartoguida realizzata dal GAL Valle d’Itria, in cui sono indicati tutti gli itinerari percorribili a piedi o in bici nei territorio di Cisternino, Locorotondo e Martina Franca. Questa, che è solo in formato cartaceo, risulta essere di difficile fruizione per i turisti, pertanto il mio progetto parte dalla digitalizzazione di questa mappa (sotto forma di App) a cui viene aggiunta la modalità "GIOCO", ovvero la caccia al tesoro digitale. Inoltre, Istagram è fondamentale perché una delle regole del gioco è che gli utenti che scoprono il tesoro devono pubblicare la foto dell’“obiettivo” su Istagram con l’hastag #discoveringvalleditria»
Cito spiega che il premio le ha permesso di mettere all’incasso un «assegno di 5mila euro da spendere in attività di consulenza e formazione per la realizzazione del progetto». Le forniranno gli «utensili», le competenze, poi spetterà ai territori comprendere l’importanza di scommettere sul turismo 4.0.