Per la sua prima volta in concerto in Italia ha scelto la Puglia, grazie all’associazione La Ghironda, che ha organizzato due attesissime date a Martina Franca (stasera alle 21.30, nell’Atrio dell’Ateneo Bruni, evento di punta del festival Piano Lab) e a Otranto (venerdì 9 alle 21.30 per il festival Luce d’Oriente, nel Parco dell’Orte). I biglietti sono in vendita on line su vivaticket.it per entrambi gli eventi (info: 080.430.11.50). Yiruma, pianista sudcoreano da oltre 200 milioni di visualizzazioni sul web, è uno degli artisti da record degli ultimi anni, osannato in tutto il mondo: i suoi dischi sono tra i più venduti in Asia, Europa e Stati Uniti. Performer capace di trasmettere sul palcoscenico sentimenti intimi e profondi, nota dopo nota, Yiruma trasporta il pubblico fuori della semplice dimensione del concerto. Basti pensare a uno dei suoi primi successi, come River Flows In You, brano con quasi 240 milioni di ascolti in streaming su Spotify. O ad altri come Love Hurts, Kiss The Rain e May Be. Nelle due date pugliesi si esibirà per l’esclusivo «Yiruma Concert Indigo in Italy».
«Le ragioni del mio successo? Scrivo melodie che sembrano canzoni senza parole. Credo sia per questo che la gente ama la mia musica», spiega Lee Ru-ma, vero nome del quarantunenne musicista asiatico. A cinque anni già suona il pianoforte. E a dieci si trasferisce dalla natia Seoul a Londra, dove completa gli studi musicali, alla Purcell School e al King’s College. Nel 2001 esordisce con due album già di grande successo, Love Scene e First Love, in cui il minimalismo pop semplifica l’accademismo.
Maestro Yiruma, lei ha molti fan anche in Italia. Cosa sa del nostro Paese?
«Molte cose. Calcio, cibo, cultura. L’Italia è un Paese ricco in tutte le sue aree. Ho mangiato persino una pizza il giorno prima di lasciare Seoul. E poi Ennio Morricone, uno dei miei idoli. Un vero compositore del nostro tempo. La sua musica è la più straordinaria di tutte».
Dove trae l’ispirazione per le sue composizioni?
«Da ora in poi, dall’Italia! Significa che ovunque io vada, sono ispirato dagli scenari che catturo, dagli amici che incontro e dalla mia famiglia».
Cosa prova quando suona? Si sente proiettato da qualche parte, come se la sua anima si distaccasse dal corpo?
«Difficile da dire. Forse non sono io, ma un’anima che trasmette dei sentimenti a chi ascolta».
Che genere di musica le piace ascoltare, oltre alla musica classica?
«Ad essere sincero, non ascolto la musica classica tanto quanto una volta. Ma devo ripetermi: adoro le opere di Ennio Morricone. E il rock britannico. Quanto alla classica, comunque, il mio compositore preferito è Edward Elgar».
Ha pensato a un repertorio particolare per questi suoi primi concerti italiani in programma a Martina Franca e Otranto? Cosa ascolteremo?
«Sarà una sorpresa. Suonerò sicuramente alcuni dei miei brani più popolari, come River Flows In You e Kiss The Rain, ma ci saranno anche alcuni lavori recenti dell’album F R A M E. Non vedo l’ora di incontrare il pubblico italiano».