Auto, microcar, e-bike, e-scooter, monopattini. Tutti elettrici. La mobilità cambia continuamente pelle e condiziona la vita quotidiana di tutti noi. Ed in questo speciale cerchiamo di fare il punto della situazione e scoprire un mondo in evoluzione. L'elettrico per alcuni è ancora una nicchia, in realtà si tratta di una opportunità. Le auto a spina in Italia sono circa 300mila euro, le colonnine di ricarica oltre 30mila.
Ma al di là dei numeri, che come sempre evidenziano un divario tra Sud (sulla A/14 Bari-Bologna una colonnina dista oltre 400 chilometri dall’altra) e Nord, la transizione è una scommessa per tutti.
E di strada ce n'è da fare in attesa del 2035: la politica deve evitare la mobilità «differenziata»; le case automobilistiche sono chiamate a una riconversione e a investimenti mirati per liberarsi in parte della schiavitù della Cina sulla componentistica; e i cittadini-utenti devono abituarsi a fare i conti (in tutti i sensi) con una presa elettrica al posto della vecchia pompa di carburante.
La pandemia ha fatto da trampolino di lancio al micro sharing, una chicca che ha proiettato Bari ai primi posti in Italia. A fine mese scade il bando per assegnare le autorizzazioni a 1500 monopattini per i prossimi due anni. Sulle bici (bando vinto da società del Barese), il Comune ha visto molto più in là (20 anni di concessione). Nessuno si aspetta di vivere ad Amsterdam, dove le strade sono a misura di bici, o a ad Oslo dove le auto elettriche non pagano la sosta e hanno accesso in centro.
Per questo servono regole chiare e meno provvedimenti spot. Diversamente la scossa rischia di trasformarsi in corto circuito.