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Crollo palazzina a Matera
9 persone rinviate a giudizio

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

crollo matera

I reati ipotizzati vanno dall’omicidio colposo al crollo di costruzioni, ai delitti colposi di danno nella realizzazione di opere

Lunedì 04 Dicembre 2017, 16:55

Su richiesta del pm Annunziata Cazzetta, il gup di Matera Angela Rosa Nettis ha disposto il rinvio a giudizio di nove persone, tra proprietari di immobili, tecnici e titolari di imprese, tecnici e dirigenti del Comune di Matera coinvolti a vario titolo nel crollo di due edifici in vico Piave, avvenuto l’11 gennaio 2014. Nel crollo morirono due persone: Dina Antonella Favale e Vito Nicola Oreste, quest’ultimo morto giorni dopo in ospedale. L’udienza davanti al giudice monocratico Roberto Scillitani è stata fissata per il 2 marzo 2018.

I reati ipotizzati vanno dall’omicidio colposo al crollo di costruzioni, ai delitti colposi di danno nella realizzazione di opere, che avrebbero indebolito le strutture e per aver omesso controlli o per ritardi nella valutazione dei rischi segnalati, nella fase precedente al crollo degli immobili.

Le persone rinviate a giudizio sono: Nicola Andrisani, proprietario di un immobile al pianterreno nel quale erano stati attivati lavori di riqualificazione; Paolo Francesco Andrisani, titolare di una ditta esecutrice di lavori; l'arch. Rossella Bisceglie, progettista di opere architettoniche e direttrice dei lavori; l’ing. Francesco Paolo Luceri, progettista delle opere strutturali e direttore dei lavori di realizzazione; Rosa Andrulli ed Eustachio Andrulli, proprietari e usuari di un immobile;, l’ing. Emanuele Lamacchia Acito, strutturista addetto all’ufficio opere pubbliche del Comune di Matera; Delia Maria Tommaselli, dirigente del Comune di Matera del settore opere pubbliche e l’ing. Francesco Paolo Tataranni dirigente del settore gestione del territorio della stessa amministrazione municipale.

Le indagini sono state supportate dall’attività investigativa condotta dai Carabinieri e da una corposa relazione tecnica eseguita dai periti incaricati, gli ingegneri Michelangelo Laterza e Michele Colella dell’Università degli Studi della Basilicata.

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