Domenica 02 Novembre 2025 | 17:32

«Matera sta aspettando da tre anni il piano per la mobilità sostenibile»

«Matera sta aspettando da tre anni il piano per la mobilità sostenibile»

 
Carmela Cosentino (foto Genovese)

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Carmela Cosentino (foto Genovese)

«Matera sta aspettando da tre anni il piano per la mobilità sostenibile»

Domenica 02 Novembre 2025, 10:22

Il Circolo Legambiente di Matera ha presentato il Rapporto Ecosistema Urbano 2025 relativo alla performance ambientale della città dei Sassi. ll documento che ogni anno fotografa lo stato ambientale delle città italiane, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, evidenzia per Matera “un dato preoccupante”: la città perde dieci posizioni rispetto allo scorso anno, collocandosi al 92° posto nella classifica nazionale delle 108 città analizzate. “Questa debacle- hanno Antonella Salvatore Ambrosecchia e Michele Morelli del Circolo Legambiente di Matera durante l’incontro che si è tenuto l’altra serata nella sala convegni del Museo Tam, in via Ridola- è data essenzialmente da una carenza di dati forniti. Mancano principalmente i dati sull’inquinamento. L’Arpab, più volte sollecitata non ha mai predisposto le centraline per monitorare la qualità dell’aria in città. Il Comune, più volte sollecitato, non ha mai programmato una indagine epidemiologica e Italcementi non diffonde i dati, in tempo reale, delle sostanze inquinanti immesse nell’area. Mancano inoltre i dati sui consumi idrici domestici, sull’utilizzo di trasporti pubblici, su isole pedonali e ztl, sulle fonti rinnovabili pubbliche”. Parlando poi di trasporto pubblico, piste ciclabili, e più in generale della mobilità urbana, Legambiente ha ricordato che il Comune si è dotato di un piano sulla mobilità sostenibile che prevede numerose azioni a sostegno del trasporto pubblico, il potenziamento delle piste ciclabili, i terminal bus, la metrotranvia dei Sassi, i servizi di prossimità delle ZTL e delle zone pedonali. “Un piano di grande valenza strategica- hanno rimarcato- adottato dalla Giunta nel febbraio del 2022, mai discusso in Consiglio comunale, che sconta forti ritardi nella sua attuazione”. La fotografia della città prosegue questa volta prendendo in esame la raccolta differenziata che per Legambiente “funziona bene anche se ci sono segnali di arretramento rispetto agli anni precedenti”, invece per quanto riguarda il rapporto di aree verdi per abitante, “secondo i dati ISTAT 2023 Matera – hanno sottolineato- si colloca ben al di sotto degli standard urbanistici previsti dalle norme vigenti (24 mq di verde per abitante), con 12,9 mq per abitante a fronte della media nazionale pari a 21,33 mq per abitante. Il rapporto di alberi per abitante è invece di 18 ogni 100 abitanti, superiore alla media”. Quanto al consumo di suolo, è stato predisposto un indice sintetico (scala 0-10) del trend di consumo di suolo/residenti e del livello di urbanizzazione/residenti, sulla base dei dati ISPRA. “Si confermano pressoché i dati degli anni precedenti, pertanto la situazione rimane complessivamente negativa. Un risultato così basso – hanno rimarcato- è conseguenza delle numerose trasformazioni che si sono susseguite negli ultimi decenni. Grazie alla legge 25/2012, nota come “Piano casa”, il fenomeno di consumo di suolo si è esteso in ambito periurbano e in zona agricola con la nascita di diffusi agglomerati residenziali. In ambito urbano – hanno aggiunto- gli effetti della legge 25/2012 risultano altrettanto devastanti, oltre al consumo di suolo si segnala l’aumento l’intensità edilizia, in particolare in pieno centro cittadino. Secondo gli ultimi rapporti la nostra città risulta ai primi posti della graduatoria nazionale se si tiene conto del rapporto consumo suolo/residenti - urbanizzazione/residenti”. Guardando in prospettiva l’orizzonte “non appare più rassicurante: il Regolamento Urbanistico approvato nel 2021 dal Consiglio comunale individua nuove aree di espansione edilizia e dunque consumo di suolo. Aree urbane prossime alla trasformazione edilizia contenute nel RU2021 (oltre 60 ettari) sono Serra Rifusa, via Montescaglioso, Tre Pini, Parco di Serra Venerdì, Centro direzionale e via dei Messapi. Se non si mette mano alla legge regionale 25/2012 “piano casa” e al Regolamento Urbanistico 2021 – hanno evidenziato- il quadro potrà solo peggiorare. Se, come auspichiamo, anche per merito della nostra associazione, nelle prossime settimane il Consiglio regionale procederà ad approvare alcune modifiche alla legge 25/2012, gli amministratori locali avranno l’opportunità di contenere gli effetti devastanti della normativa regionale, limitando la deroga lì dove è necessario, nei limiti degli standard e dei carichi urbanistici così come prevede la legge.

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