“Potrei dire “sarò breve” ma non lo dico. Bensì dico: “sarò banale”. Nel senso che tante volte nella vita sono le cose semplici il nostro pane quotidiano, la nostra parte principale di vita. Sarò banale! perché nulla di straordinario voglio aggiungere a questa celebrazione, nulla di fuori luogo voglio dire, eccetto la sottolineatura della bellezza nella semplicità. Che è dire, grazie, fiducia, speranza. Sono pieno di fiducia che il Signore guiderà i nostri passi in questo nostro tempo complesso e pieno di sconvolgimenti che il nostro amato Papa Francesco ha definito come un cambiamento d’epoca. Non cediamo alla rassegnazione ma ancoriamo il cuore nella speranza”.
Così mons. Benoni Ambarus arcivescovo di Matera-Irsina e vescovo di Tricarico al termine della solenne celebrazione eucaristica di inizio del ministero episcopale che si è tenuta ieri sera nella Cattedrale di Matera. Un momento fortemente atteso dalla comunità che ha visto anche la presenza tra gli altri, del cardinale Enrico Feroci, di mons. Davide Carbonaro, di mons. Giorgio Bertin (vescovo emerito di Gibuti), di mons. Renato Tarantelli (vescovo ausiliare di Roma), di mons. Rocco Pennacchio (arcivescovo di Fermo), di mons. Biagio Colaianni (arcivescovo di Campobasso- Bojano), di mons. Salvatore Ligorio (arcivescovo emerito di Potenza- Muro Lucano- Marsico Nuovo), di monsignor Vito Piccinonna (vescovo di Rieti), di mons. Piero Fragnelli (vescovo di Trapani), ed anche del pastore battista Nunzio Loiudice, di papas Nicola Maistreans (chiesa ortodossa rumena) e di padre Adrian di Potenza.
Una cerimonia solenne a cui hanno partecipato anche le autorità civili e militari, dal sindaco Antonio Nicoletti, al prefetto di Matera Cristina Favilli, ai sindaci dei comuni del territorio diocesano, a cui il vescovo ha rivolto un saluto e un ringraziamento “per l’accoglienza riservata, per la grande apertura di fiducia e di collaborazione che avete manifestato- ha detto- per quello che fate nel vostro servizio quotidiano, per la generosità del vostro lavoro, tante volte poco riconosciuto e gratificato. A voi amministratori- ha aggiunto- assicuro che saremo collaboratori leali per il bene comune, perseguendo sempre più il tutto, con criteri di giustizia e non di elemosina, di uguaglianza e non di prepotenza, di attenzione e non di distrazione, né tantomeno di interessi personali”. Un invito dunque a collaborare per il bene della comunità, e con un’attenzione alle persone fragili, alla gente che sta vivendo momenti di difficoltà.
Ed è pensando a loro che ha voluto iniziare ieri la lunga giornata materana. La prima tappa nella Casa circondariale di Matera, poi l’incontro con gli anziani della residenza Mons. Brancaccio. La calorosa accoglienza, i sorrisi sui volti degli ospiti della struttura, “i nonni, ovvero le radici della comunità materana” come li ha definiti il vescovo. Poi l’ultima tappa, la mensa “don Giovanni Mele” nel Rione Piccianello. Oggi alle 11 mons. Ambarus nella Concattedrale di Irsina, presiederà una concelebrazione eucaristica. Nel pomeriggio sarà a Tricarico dove visiterà prima la Casa per anziani “Mons. Raffaello Delle Nocche”, poi alle 18.30 in Piazza Garibaldi saluterà le autorità civili e militari. Alle 19 con la solenne celebrazione eucaristica di inizio del ministero episcopale nella Cattedrale di Tricarico.