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Il neo sindaco Antonio Nicoletti: «La mia nuova Matera unirà centro e periferie»

 
michele de feudis

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michele de feudis

Il neo sindaco Antonio Nicoletti: «La mia nuova Matera unirà centro e periferie»

Le priorità: cultura, innovazione e creatività

Mercoledì 11 Giugno 2025, 12:42

Antonio Nicoletti, neo sindaco di Matera, un manager della cultura alla guida di una città di cultura. Parte da qui il rilancio della comunità materana?

«Sì, Matera è una città che sulla cultura ha basato il suo riscatto e il rilancio non può non partire da cultura, innovazione e creatività, parole chiave del nostro programma. Questi capisaldi saranno al centro dell’agenda di governo».

Ha avuto i complimenti del ministro Alessandro Giuli che è venuto in città per sostenerla…

«Si è creato un bellissimo rapporto con il ministro. La vicinanza del governo ci dà orgoglio ma aumenta le responsabilità del sindaco verso i cittadini. Siamo contenti del risultato raggiunto e dell'alleanza che ci ha sostenuto».

Quale messaggio o vicinanza l’ha colpita di più?

«Il sostegno della mia famiglia e del gruppo creato in questa intensa campagna elettorale, che ha creato una straordinaria alchimia. Questo sentimento è un bel messaggio per la città, che ha bisogno di leggerezza calviniana: non è affatto superficialità, ma vuole essere uno sguardo di cura e gioia per i beni comuni».

La sfida nella sfida con Roberto Cifarelli?

«Sentivo incontrando i cittadini un supporto crescente. Ho avuto una sensazione positiva che si amplificava, girando quartieri e periferie. Lì ci siamo scambiati idee, sorrisi e sogni per la città. Poi fondamentale è stata la qualità del dialogo che abbiamo mantenuto. Nel ballottaggio la competizione si è incattivita, non per mia colpa: mi sono sempre sforzato di tenere la comunicazione sui contenuti e preservando la qualità verbale e il rispetto, parole che messe a volte da parte nel mondo della politica. Non sono un politico ma ho messo nell’impegno di questa partita valori e beni comuni. E i cittadini hanno premiato questo approccio».

Le priorità dei cento giorni?

«Tante. Mettiamo al centro il rapporto con la macchina amministrativa: deve lavorare al meglio, al servizio della città. Poi prepareremo per il 2026 il nostro progetto “Matera capitale della cultura mediterranea e del dialogo”. E non ci fermiamo: seguiremo la Zona economica speciale della cultura, e poi daremo concretezza alla costruzione di un miglior rapporto tra centro e borghi o periferie. Da subito».

I nodi numeri della maggioranza in consiglio?

«Aspetto la proclamazione e poi vedremo. La mia coalizione persegue il bene comune e ci rivolgiamo a tutti i cittadini, in primis a chi è seduto in consiglio comunale. Sono fiducioso che l’assemblea comprenda la mia missione».

Il rapporto tra la città di Matera con Potenza e il governo nazionale?

«Esiste una sintonia a cui dobbiamo dare seguito. Uno dei miei punti di forza è stata la coalizione, coesa, coerente, con partiti che hanno dato spazio a una proposta civica, apprezzata dalla cittadinanza».

Tra i suoi sostenitori anche Arianna Meloni…

«L’ho sentita ieri, come ho parlato subito dopo il consolidamento della vittoria con altri esponenti di Forza Italia come Maurizio Gasparri e il ministro Elisabetta Casellati, o Giovanni Donzelli di Fdi. Matera torna al centro dell’attenzione del governo nazionale e anche regionale».

La sfida delle infrastrutture per la modernizzazione della città?

«Stiamo monitorando con fiducia la realizzazione della ferrovia Ferrandina-Matera e siamo speranzosi per i rapporti positivi ricevuti che si riesca a congiungere anche la dorsale adriatica. Ci vogliono grandi investimenti, ma la nostra parola d’ordine sarà collaborazione tra livelli di governo e tra pubblico e privato. Puntiamo ad obiettivi non di un mandato ma a un orizzonte che riguarda il destino della comunità».

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