POLICORO - C’è preoccupazione tra i cittadini di Policoro, che per varie ragioni si trovano ad essere debitori al Comune delle annualità 2017, 2018 e 2019 di Imposta municipale sugli immobili (Imu) e Tariffa rifiuti (Tari). Infatti, la Giunta comunale ha concesso in via sperimentale il servizio di riscossione coattiva di questi crediti alla società «Area Srl», con l’emissione delle prime pesanti cartelle per le due tasse di ogni annualità, quindi ben sei tasse da recuperare. Un salasso per centinaia di contribuenti, di fatto «evasori fiscali cronici». Dopo anni di inerzia, l’Amministrazione comunale sta cercando di recuperare questa pesante sacca di evasione in seguito alla sonora bacchettata ricevuta dalla Corte dei conti, che ha certificato un inevaso complessivo al 2023 (quindi non solo Imu e Tari) di oltre 21 milioni di euro, a fronte di una riscossione del 21,83% per soli 4,5 milioni. Quindi, secondo la magistratura contabile, è necessario provvedere al recupero per evitare seri problemi di bilancio. I cittadini evasori, però, hanno una grana non è indifferente visto che le eventuali rateizzazioni non sono cumulative, ma per singola cartella da un minimo di 100 euro. Questo significa che il contribuente medio si troverebbe a pagare un minimo di 600 euro a rata, e in tanti casi si aggiungerebbe a quello che già si sta pagando per la rottamazione quater. Un autentico allarme sociale, perché il mancato pagamento si potrebbe tradurre in fermi amministrativi sulle auto, che potrebbero però continuare a circolare senza copertura assicurativa, determinando un potenziale rischio per chi le guida ma anche per tutti gli altri cittadini di Policoro e non solo. L’allarme è stato lanciato dai consiglieri comunali di minoranza Giuseppe Maiuri, Livia Lauria e Gianluca Modarelli, che hanno chiesto e ottenuto di affrontare la questione in un consiglio comunale aperto, convocato per oggi (10 aprile) alle ore 18.30.
Tante le domande a cui l’Amministrazione dovrà rispondere. «Iniziando dalle procedure seguite per la concessione del servizio non passata con atto di consiglio comunale, come prescrive la norma -spiega Maiuri alla Gazzetta- e di questo abbiamo già interessato la prefettura, anche perché si espone l’ente a una pioggia di ricorsi (due sono stati già presentati e vinti). Abbiamo chiesto di conoscere almeno il numero dei cittadini coinvolti, ma gli uffici non ci hanno risposto. Vogliamo sapere, poi, su quali criteri è stata scelta Area srl e chi pagherà le conseguenze di questo caos, mentre fioccano fermi amministrativi anche su auto di persone con disabilità e rateizzazioni a condizioni peggiori di quelle offerte dall’Agenzia delle entrate, perché la società incassa sanzioni e agi da cittadini che nella migliore delle ipotesi si indebitano ulteriormente anche con le banche. Chiederemo almeno la rateizzazione cumulativa per tutti». Il credito vantato dall’Amministrazione comunale, come rileva la minoranza, «è frutto di almeno 13 anni di colpevole inerzia, perché le prime evasioni ignorate fino al 2017 e quindi divenute inesigibili (2012-2017) risalgono al 2012 quando la città era amministrata dal sindaco Leone», precisa Maiuri.