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«A Matera 800mila anni fa c'era un arcipelago di isole»: la scoperta dei geologi grazie a Balena Giuliana

 
Redazione online

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«A Matera 800mila anni fa c'era arcipelago di isole»: la scoperta dei geologi grazie a Balena Giuliana

Gli studi illustrati nel congresso nazionale a Bari

Giovedì 05 Settembre 2024, 16:03

MATERA - Nel territorio di Matera, 800mila anni fa, c'era un arcipelago di isole. Questo è il risultato delle ricerche condotte sulla sedimentazione trovata sotto la Balena Giuliana. Gli studi sono stati illustrati in occasione del congresso nazionale della Società Geologica Italiana e Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, in corso di svolgimento a Bari.

Maria Rosaria Senatore, geologa, specializzata in geologia stratigrafica e sedimentologia, docente presso l’Università del Sannio, in Campania, ha spiegato che «l'attività di ricerca ha preso in considerazione la sedimentazione ritrovata sotto alle ossa fossili della Balena Giuliana, il più grande fossile di balena che sia stato mai descritto e con ogni probabilità che abbia mai solcato le acque del Mediterraneo».

Senatore ha precisato che «Giuliana è lunga 26 metri per un peso tra 130 e 150 tonnellate ed è stata portata alla luce nel 2006. Il prelievo e lo studio hanno richiesto fasi lunghe. Oggi i reperti fossili sono esposti al museo di Matera. Per la prima volta, però presentiamo gli studi geologici e palentologici che abbiamo effettuato. Noi geologi abbiamo ricostruito l’ambiente naturale al tempo della balena. Abbiamo studiato la successione stratigrafica ritrovando l’ambiente naturale di 800.000 anni fa».

Studiando la «successione stratigrafica, possiamo ricostruire - ha detto ancora la ricercatrice - gli ambienti naturali nel tempo e nello spazio. Al di sotto dei reperti ossei della Balena, abbiamo recuperato del sedimento che abbiamo analizzato. Analizzato questo sedimento, siamo arrivati alla conclusione che all’epoca, dunque 800mila anni fa, in quel punto c'era un arcipelago di isole e la balena era a margine di un’isola».

Agostino Meo dell’Università del Sannio ha riferito che «sono stati analizzati ben 60 campioni. Lo studio è uno studio multidisciplinare perchè questi campioni sono stati analizzati da un punto di vista sedimentologico, stratigrafico, micropaleontologico, ma un altro aspetto interessante che ha contribuito a chiarire bene l’ambiente naturale, è stato quello dello studio dei pollini rinvenuti all’interno dei sedimenti».

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