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Nova Siri, allagata la scuola «Settembrini», la conta dei danni

 
Antonio Corrado

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Antonio Corrado

Nova Siri, allagata la scuola «Settembrini», la conta dei danni

Danneggiate tutte le Lim e altro materiale tecnologico per le attività didattiche

Sabato 24 Agosto 2024, 09:10

NOVA SIRI - Potrebbero essere ingenti, i danni ad apparecchiature e impianti elettrici dell’Istituto comprensivo “Luigi Settembrini” di via Enrico Fermi a Nova Siri, quasi del tutto allagato per effetto della tromba d’aria che martedì ha investito la città jonica. Poco più di mezz’ora di pioggia torrenziale e vento fortissimo, che hanno travolto anche strutture balneari e strade di campagna. L’allagamento della scuola è stato un episodio completamente imprevedibile, come racconta alla Gazzetta la dirigente scolastica Marzia Magnani, che si trovava dentro l’edificio durante la bufera. L’acqua è penetrata invadendo i locali della presidenza, l’Aula Magna, la sala di registrazione e alcune aule didattiche dove sono installate Lavagne interattive multimediali (Lim). Sono proprio i dispositivi elettronici, tra computer e strumenti per la registrazione, che impensieriscono maggiormente nella conta dei danni.

«Attrezzature acquistate con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza -spiega Magnani- alcune delle quali arrivate tra giugno e luglio, quindi ancora imballate. In queste ore con i miei collaboratori stiamo cercando di testarne il funzionamento, sperando che i danni siano limitati perché in caso contrario sarebbe davvero un disastro. L’edificio è stato recentemente interessato da lavori di efficientamento energetico -prosegue la dirigente- quindi nessuno di noi immaginava potesse penetrare così tanta acqua (gli uffici comunali, però, chiariscono che i lavori recenti non sarebbero legati alla causa delle infiltrazioni ndr). Abbiamo allertato la ditta esecutrice, che si è messa a disposizione con l’Amministrazione comunale -conclude Magnani- sicuramente si dovrà capire la causa e intervenire subito, perché andiamo incontro alla stagione invernale». Fortunatamente la dirigente era nell’edificio intorno alle 15 di martedì, quando è successo il disastro. «Sì -conferma Magnani- noi finiamo alle 14 ma mi ero attardata un po’ e fortunatamente sono riuscita a mettere al riparo quello che ho potuto, essendo da sola e anche abbastanza spaventata».

Il sindaco Antonello Mele era alla Settembrini già intorno alle ore 16: «Ho constatato subito il disastro -racconta- vedendo le aule completamente allagate. Compatibilmente con la disponibilità attuale del personale tecnico comunale, stiamo cercando di effettuare delle verifiche, per capire quali interventi risolutivi si dovranno fare. La situazione non è semplice, con tutte le apparecchiature elettroniche esposte all’acqua». Qual è, invece, la situazione nella zona lido e nelle campagne? «La calamità è durata poco più di mezz’ora, ma è stata violentissima -spiega il sindaco- il lido “Jonio” non è più nelle condizioni di riaprire, nonostante la nostra offerta di aiuto. La titolare mi ha raccontato che fortunatamente non c’era quasi nessuno, perché il vento stava persino sradicando la struttura in legno dove lei si era rifugiata con la figlia. Le altre strutture vicine hanno subìto danni lievi ad arredi e tende. Intenso è stato il lavoro per liberare i piazzali del lungomare dall’acqua e le diverse strade rurali dal fango. Si sta tornando alla normalità -conclude Mele- e il concerto di Ron che siamo riusciti a garantire nonostante tutto, ci ha dato fiducia e un po’ di serenità».

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