METAPONTO - È l’ultimo venerdì di un agosto infuocato e sono da poco trascorse le 19. I bagnanti hanno appena lasciato i lidi attrezzati e in spiaggia c’è poca gente quando le urla dalle acque antistanti un tratto di spiaggia libera attirano l’attenzione del giovane bagnino Simone Cicorella. Bastano pochi istanti al diciannovenne, figlio del titolare del lido Tortuga, per capire la gravità della situazione.
Un ragazzo al largo si dimena disperatamente e sta per annegare. In acqua ci sono altre due persone, a quanto pare di nazionalità nordafricana, che annaspano cercando di guadagnare la riva. Simone si tuffa per soccorrere il più giovane dei tre. Nel frattempo un altro bagnino, Eliseo Lapenna di 19 anni entra in acqua per aiutare il trentenne. L’operazione di salvataggio dei tre bagnanti si conclude con successo. L’adolescente è stato sottoposto alle prime manovre rianimatorie. Presentava i tipici sintomi da annegamento.
«Erano all’incirca le 19.15 - dice Simone Cicorella - e stavamo effettuando le operazioni di pulizia del lido. Per fortuna il mare era calmo e, non appena allertato dalle grida dei tre giovani mi sono tuffato. Il ragazzo di 14-15 anni era in evidente difficoltà. Ho visto che andava a fondo e poi risaliva con fatica. Eliseo, il mio collega, ha aiutato un altro ragazzo e lo ha messo in sicurezza mentre il terzo ragazzo cercava di guadagnare la riva a dorso. Ho dovuto fare una fatica enorme per arrivare fino alle boe perché oltre a portare a riva l’adolescente gli si era aggrappato anche l’altro amico rimasto ancora in acqua. Nel frattempo mio padre Massimo era venuto in nostro soccorso. Ho dovuto ricorrere alle manovre per l’adolescente che aveva le vie respiratorie piene di acqua. Dopo il salvataggio - dice Simone - non avevo praticamente più fiato». Era stato allertato il 118 ma i tre giovani hanno lasciato la spiaggia anzitempo. L’ipotesi è che si trattasse di tre braccianti agricoli privi del regolare permesso di soggiorno.