METAPONTO - Una lenta discesa verso la chiusura. Carenza di servizi, turismo in calo con una diminuzione delle giornate di permanenza ridotte a un fine settimana o poco più. Piste ciclabili impraticabili, tra piante non tagliate che si riversano su stradine dissestate, un’area pic-nic dismessa, e un lungomare che la sera non offre alcun intrattenimento, se non quello proposto da alcuni stabilimenti o dall’Associazione Leucippo.
Metaponto non può vivere di solo mare. Manca di attrattività per i giovani che scelgono altre mete per trascorrere le serate con gli amici, alimentando sempre di più il turismo pugliese e per le famiglie anche di turisti stranieri che si riversano su altre spiagge. Da bollino nero inoltre questa stagione estiva.
Con i titolari delle strutture che già si preparano a chiudere il bilancio in negativo, colpa delle basse temperature del mese di giugno che hanno fatto registrare un netto calo delle prenotazioni, a cui si aggiungono la crisi economica e il caro carburante, che stanno trasformando le vacanze in un lusso per pochi. Anche per i titolari dei camping village che agli investimenti fatti in pannelli solari per abbattere i costi dell’energia, in navette elettriche per attraversare la riserva naturale e raggiungere la spiaggia, o in campi da pickleball, non corrisponderanno gli introiti desiderati.
Da parte loro le proposte non mancano. Metaponto è da sempre considerato il mare dei materani, si dovrebbe pensare a un aumento delle corse di autobus, oppure un’ altra soluzione sarebbe di destagionalizzare le ferie, permettendo di avere presenze per tutta la stagione ed infine la manutenzione delle strade e verde pubblico dal borgo fino al lido e una proposta culturale che renda il soggiorno più piacevole anche ai proprietari delle villette.
Di questo ne sono certi Francesca Benedetto che gestisce un camping tradizionale di tre ettari che può ospitare massimo 450 persone, e che ha registrato un consistente calo delle presenze già dal mese di giugno, sebbene i suoi prezzi siano contenuti, variando dalle 4,50 euro a 8 euro a persona a seconda dalla stagione, e Massimiliano Cospite che dirige un Camping Village con aree per il campeggio e alloggi nelle casette. In tutto tre ettari dislocati all’interno della riserva naturale, che può ospitare fino a un massimo di 500 persone, provenienti per lo più «dal Sud Italia, registrando negli ultimi anni arrivi anche dal Piemonte, dalla Lombardia e dal Lazio.
I turisti stranieri non molti, ma sono soprattutto russi e americani mentre i tedeschi ormai sono presenti solo con i loro camper». Quanto ai tempi di permanenza, «dalle tre settimane si è passati ai 3-4 giorni e a volte al fine settimana. La vacanza è ormai diventata un lusso per pochi e un costo per noi che la organizziamo. Oltre al personale assunto da giugno, investiamo in attività per i nostri ospiti, e in servizi. Lo scorso anno abbiamo acquistato una navetta elettrica per il trasporto al mare, che è costata 30mila euro e investito in pannelli solari per ammortizzare i costi dell’energia, ma alle uscite non corrispondono le entrate, e quest’anno con le scarse presenze a giugno siamo già in perdita». I prezzi sono in linea con il mercato, «con una richiesta nelle casette che varia dalle 30 alle 50 euro al giorno a seconda della stagione, e per il campeggio il costo è di circa 7 euro». Come rilanciare il settore? «Con la destagionalizzazione delle ferie che ci permetterebbe di lavorare per tutto il periodo estivo».