MATERA - Lo scorso gennaio l'Ente Parco della Murgia Matera chiuse il sentiero 406 che dai Sassi conduce su Murgia Timone. Una ordinanza che si rese necessaria per il grave pericolo che si configurava per l’incolumità delle persone.
Quel sentiero, infatti, è frequentato da numerosi turisti che da Porta Pistola attraverso il ponte tibetano raggiungono il versante opposto della Murgia. Tra le ipotesi che erano state messe in campo all’indomani della chiusura del tracciato, quella di rispolverare e rimodulare un progetto sul quale già l’Ente Parco stava lavorando, in modo da effettuare il consolidamento della zona a rischio e riaprire quindi il percorso pedonale. Al momento, tuttavia, alla Regione Basilicata non è pervenuto nessun progetto, strumento quanto mai fondamentale per poter poi ottenere un finanziamento per l’intervento di messa in sicurezza.
L’unica valutazione effettuata è quella di un geologo a titolo di collaborazione gratuita al Comune, secondo cui non si configurerebbe un grado di pericolosità elevato del versante dove è stata rilevata la fessurazione. Cauto, al riguardo, il parere dell’assessore alle Opere Pubbliche, Sante Lomurno per il quale «andrebbe fatto uno studio più dettagliato sul sito dove si sono verificate le fessurazioni. Comune ed Ente Parco dovranno interfacciarsi sulla questione con la Regione Basilicata. Il sindaco Domenico Bennardi, lo scorso gennaio, aveva effettuato un sopralluogo nei pressi della zona interessata dal dissesto. Secondo la relazione dei Vigili del Fuoco erano state rilevate «molteplici fessurazioni oblique, in alcuni casi parallele tra loro, la cui profondità non è valutabile de visu». Il rischio che la parete precipitasse sul sentiero sottostante aveva comportato l’adozione di una ordinanza di chiusura da parte dell’Ente Parco. «Il Consiglio comunale aperto di domani - sottolinea il sindaco Bennardi affronterà una serie di questioni che riguardano l’area protetta del Parco della Murgia ed il bando per la gestione del Parco della Storia dell’Uomo ma anche gli aspetti connessi alla necessità di potenziare l’Ente Parco in termini di risorse umane ed economiche. Sarà l’occasione per esaminare pure la problematica che riguarda il sentiero 406 che conduce dai Sassi sull’altipiano della Murgia. È fondamentale mettere in campo una progettualità da presentare alla Regione Basilicata che dovrà poi mettere a disposizione le somme per l’intervento di messa in sicurezza». «L’intervento - dichiara il presidente dell’Ente Parco, Michele Lamacchia - va valutato in modo dettagliato in quanto va assolutamente tutelata l’incolumità delle persone. Il Comune sta seguendo l’iter per la messa in sicurezza» Al momento, tuttavia, il Soggetto Attuatore Delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Basilicata, resta in attesa che pervengano riscontri ufficiali in merito ad un possibile intervento.