MATERA - «Non v’è alcuna anomalia nel bando del Comune riguardante l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica». È quanto dichiara Antonio Clemente, responsabile del Sicet provinciale che insieme alle segreterie dei sindacati degli inquilini Sunia Uniat, i cui rispettivi responsabili sono Francesco Casertano, Antonio Clemente e Angelo Antonucci , hanno sottoscritto una nota per fare chiarezza sulla questione. Sono diversi i cittadini che, nei giorni scorsi, si sono rivolti alle loro organizzazioni sindacali allarmati dalle notizie che si erano diffuse riguardanti la delicata questione delle graduatorie e delle assegnazioni degli alloggi popolari.
«Si tratta di informazioni fasulle – rimarca Clemente – quelle con le quali sono stati riferiti al Comune e all’Ater di Matera errori nel bando con un comunicato dell’Unione Inquilini. Soprattutto quando si suggerirebbe che gli ipotetici errori possano dare adito al fatto che si siano già individuati i possibili assegnatari degli alloggi, è una cosa senza fondamento».
Quale sarebbe l’errore nel bando?
«La nota dell’Unione Inquilini diceva che per partecipare al bando, la scadenze dovrebbe essere il 30 settembre. Ma è questo l’errore, in quanto nel bando di Comune e Ater è correttamente indicato l’anno di riferimento dei redditi da riportare (2020) perché essendo stato pubblicato il 1 ottobre 2022 la “stagione” dichiarativa per l’anno d’imposta 2021 termina il 30 novembre, e se necessario anche oltre. Quindi, è giusto che si vada a tranquillizzare i cittadini sulla validità e correttezza del bando».
Fatta chiarezza su questo punto, qual è la situazione degli alloggi popolari nel Materano?
«In generale, le forze politiche, appaiono molto disattente rispetto alla reale esigenza abitativa di case popolari, in particolare in città – risponde il segretario del Sicet –. Quanto fu pubblicato il precedente bando, sei anni fa, furono presentate circa 500 domande. È molto probabile che, questa volta, ne arriveranno ancora di più. Come mai? Perché tutto ciò che ha significato il Covid, ma anche la crisi attuale, hanno creato nuove povertà anche qui. C’è chi non può più pagare canoni di locazione e, quindi, deve sperare di poter avere una casa popolare, partecipando ai bandi per l’assegnazione».
Potranno essere soddisfatte le richieste?
«Il Comune di Matera ha deliberato l’assegnazione all’Ater dell’area ad Agna San Francesco, di fianco alle abitazioni del cosiddetto “social housing”, per la costruzione di 50 nuovi alloggi popolari. Sarebbero una boccata di ossigeno che potrebbe portare il numero totale a 80, quando su altri lotti si costruirà, anche se per questi ultimi aspetti non se ne parla a breve. Per quanto riguarda il resto del territorio materano, c’è una situazione analoga in generale. Nel 2014 feci una ricerca riguardante il fabbisogno abitativo di case popolari per tutta la Basilicata, analizzando la situazione di ogni comune, e già allora il dato era di 3mila alloggi. Si può dedurre che oggi il fabbisogno sia decisamente superiore. Numeri a parte, con rammarico vedo che da parte del Governo regionale, come delle varie Amministrazioni, e pure nelle agende politiche che sono state presentate prima delle elezioni, non ci siano riferimenti precisi sul problema delle abitazioni. Come se non esistesse».