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Donato Mastrangelo
05 Gennaio 2021
Foto papaboys 3.0
SAN GIORGIO LUCANO - Poco più di otto mesi fa, era esattamente il 25 aprile 2020, il parroco don Nicola Caino riceveva una inaspettata quanto memorabile e gradita telefonata da Papa Francesco. Una chiamata ricorda il giovane sacerdote della parrocchia San Francesco «giunta con un numero sconosciuto che fu da me interpretata come una carezza ed un grande segno di speranza nei confronti della comunità di San Giorgio Lucano». In quei giorni, infatti, nel pieno della pandemia, diciotto ospiti e tre operatori della locale casa di riposo erano risultati positivi al virus del Covid-19. Il Santo Padre, attraverso quel gesto non volle fare mancare la sua vicinanza al paese, a tutta la comunità parrocchiale ed alla diocesi del quale è vescovo mons. Vincenzo Orofino.
«La telefonata del pontefice - sottolinea don Nicola - fu una sorpresa per tutti. Da allora si è rafforzata la consapevolezza che ognuno è chiamato a farsi carico della vita dell’altro, così come ha ribadito Papa Francesco proprio nel giorno di Capodanno, parlando dell’invito alla cura e quindi ad occuparci del prossimo e rimarcando che oltre al vaccino per il corpo serve il vaccino per il cuore». L’emergenza sanitaria dei mesi scorsi è servita a rafforzare la rete solidale, quando più indispensabile in piccole comunità come San Giorgio Lucano e nelle aree interne che vivono maggiormente i segni della crisi economica e dello spopolamento e di riflesso anche del disagio sociale. «La diocesi e il nostro vescovo mons. Orofino non ci hanno mai fatto mancare il sostegno spirituale e materiale. C’è stata una grande gara di solidarietà che ha visto tutti protagonisti in un momento così difficile come era quello della fase critica della pandemia. Tanti sono stati i gesti solidali dei cittadini. La telefonata del Santo Padre, con il suo stile paterno, è servita a rincuorare il sottoscritto ma anche gli altri confratelli a non arrenderci, ad essere speranzosi ed il mio augurio è che con il nuovo anno maturi in tutti la consapevolezza di intraprendere un cammino nuovo contraddistinto sempre dalla carità e dall’amore per il prossimo e l’attenzione per le persone che hanno bisogno di aiuto». Tra i luoghi simbolo della pandemia figurano proprio le residenze socio-assistenziali per gli anziani. «Nella residenza socio assistenziale di San Giorgio Lucano - adesso gli ospiti stanno tutti bene, sono seguiti scrupolosamente dagli operatori della struttura e settimanalmente eseguono il tampone. Qualche giorno prima di Natale ho celebrato la santa messa ed è stato anche un modo per farli sentire meno soli, considerato che, per prevenire il Covid, non possono vedere i parenti. Questi luoghi devono essere sempre più strutture in grado di accogliere gli anziani e le persone ai margini per poter dare loro protezione e calore umano, interagendo con la collettività». Don Nicola Caino, originario di Lauria Inferiore, è parroco di san Giorgio Lucano dal giugno 2018.
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