«Ci hanno lasciati a piedi senza preavviso e senza spiegazioni». A parlare è Pietro Iannuzziello, operaio dell’indotto del petrolio, il quale, insieme a circa quaranta colleghi della Valle del Basento, ieri mattina ha dovuto raggiungere Viggiano, sede di lavoro, con mezzi privati. Il motivo è presto spiegato: Iannuzziello e i suoi colleghi non hanno trovato, come tutte le mattine, il bus delle autolinee Nolè che, partendo da Ferrandina, con tappe a Pisticci, Marconia e Montalbano Jonico, arriva a nel centro oli dove le maestranze citate lavorano. «Francamente è stata per noi una sorpresa negativa perché, come si può ben capire, simo stati costretti a recarci a Viggiano con i mezzi privati, con tutte le conseguenze e i rischi del caso. A parte l’esborso economico e l’usura dei mezzi, dopo un turno di otto ore di lavoro rimettersi in strada e guidare potrebbe esporci a qualche rischio. Ma il rischio – ha sottolineato Ianuzziello – è anche e soprattutto per gli altri». Ma qual è stata la motivazione di questa improvvisa assenza del mezzo, peraltro, si è appreso dai sindacati, non partito anche in direzione San Nicola di Melfi? «Pare che siano finiti i soldi perché la Regione Basilicata non paga. Tutto questo, quindi, si ripercuoterebbe sulle aziende. Ma non vedo perché debba ripercuotersi, poi, anche su di noi che chiediamo solo che venga assicurato un servizio pubblico». Ianuzziello, che aveva vicino a sé il gruppo di colleghi provenienti da Ferrandina, Pisticci, Marconia e, come lui stesso, da Bernalda, ha chiesto «che venga immediatamente ripristinato il servizio ieri non effettuato. Non possiamo e non vogliamo recarci al lavoro con i nostri mezzi per tutti i motivi che ho spiegato e che sono facilmente immaginabili. Per noi, dunque, è assolutamente fondamentale che la Regione, o chi per lei, ci assicuri la presenza di un mezzo che copra questa tratta, sia all’andata che al ritorno.
Non ci interessa che sia presente questa o quella ditta, l’importante è che il servizio venga assicurato. Speriamo – ha concluso Ianuzziello – che la situazione venga immediatamente risolta perché farci scontare questo disagio non è assolutamente giusto». Una posizione legittima, quella degli operai diretti a Viggiano, i quali hanno già in passato dovuto lottare per ottenere altri diritti. Va anche detto che, sulla tratta in questione, i lavoratori già scontano un allungamento del percorso, tenuto conto che le ristrettezze imposte dalla Provincia di Matera sulla Pisticci-Craco impone ai bus di deviare sulla statale 106 Jonica e, da quest’arteria, intercettare la Fondo Valle Agri, che viene quindi percorsa dall’inizio, a Scanzano Jonico, fino a Viggiano. Se, invece, la Pisticci-Craco fosse liberamente percorribile i bus taglierebbero, intercettando la val d’Agri già in territorio di Montalbano Jonico. Morale della favola? Con l’episodio di ieri, che ci si augura rientri immediatamente, per queste maestranze recarsi al lavoro è diventato sempre più un percorso ad ostacoli.