METAPONTO - Mettere in sicurezza il lungomare, sconvolto, con buona parte della battigia, dalle violente mareggiate del novembre scorso. Lo chiedono, on line, i referenti del gruppo social “Idee per Metaponto”, interamente dedicato all’importante località costiera. Un allarme, indirizzato al sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, al Comitato di difesa della Costa, all’amministrazione comunale e ai politici regionali lucani. «Urge un provvedimento per il lungomare di Metaponto – scrive Eustachio Bia, operatore turistico – sia per salvaguardarlo, sia per evitare che alla prossima mareggiata crolli tutto; come si evince dai massi posti a protezione della “passeggiata”, che stanno sfaldandosi. Ci sarebbe bisogno di un riposizionamento per evitare conseguenze peggiori, mentre dove i massi ancora non sono stati collocati, bisognerebbe intervenire immediatamente, provvedendo a posizionarli. Le conseguenze, in caso di crollo, per l’immagine di Metaponto e per le attività commerciali – proseguono gli iscritti al gruppo social – sarebbe catastrofica. Il sindaco è il responsabile sul territorio per la sicurezza ed è tenuto a mettere urgentemente in atto tutte quelle misure atte a proteggere il territorio. Il tratto di lungomare a rischio è quello che dal canale idrovora procede in direzione del fiume Bradano, mentre dall’altra parte, in corrispondenza del lido Nettuno, andrebbe messa in sicurezza la strada in direzione fiume Basento, perché se arriva un’altra mareggiata senza protezione c’è da aspettarsi il peggio».
Sulla questione intervengono anche gli amministratori comunali. Per l’assessore al ramo, Nicola Grieco, «gli ultimi eventi hanno purtroppo accelerato il processo che, aumentando in maniera esponenziale, potrebbe far venire meno un’intera economia territoriale». Secondo Saverio Sarubbo, presidente del Consiglio cittadino, «occorre fare sinergia, anche perché quello dell’erosione è un problema che attiene a tutta la penisola italiana, assumendo, se vogliamo, aspetti planetari. Coinvolgeremo, perciò, come si sta facendo, tutti gli enti, in primis la Regione, che deve mettere in atto azioni definitive e non più lenitive. Metaponto è un malato terminale che ha bisogno di cure, attraverso fondi chirurgici e mirati». Gli operatori del settore annunciano di voler «mettere a disposizione la loro conoscenze per intervenire al meglio».