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Edilizia pubblica
Emilio Salierno
11 Agosto 2019
MATERA - Prima l'attesa di sette anni, tanti sono passati dal bando pubblico, poi la complicata consegna delle case popolari di La Martella da parte dell’Ater, e ora gli assegnatari, complessivamente 32, scoprono tanti difetti nei nuovi alloggi di cui possono finalmente beneficiare.
Quella di La Martella è una lunga vicenda con svariati intoppi di natura legale che l’intervento costruttivo ha comportato a causa della risoluzione del contratto di appalto con la prima impresa appaltatrice, nel lontano 2007, e del fallimento di una seconda impresa nel 2014.
Rilevanti sono state le difficoltà tecniche incontrate nel corso della ripresa dei lavori che hanno interessato un lotto di 6.000 metri quadrati rimasto fermo e abbandonato per anni.
Qualche giorno fa, a cura dell’Ater e alla presenza di esponenti politici e comunali, la consegna ufficiale degli alloggi.
Subito dopo, lontano dal clamore delle inaugurazioni, dalle foto e dalle telecamere, le brutture (a dir poco) che emergono negli appartamenti.
C’è di tutto nella galleria dei capolavori e le foto proposte in pagina sono solo alcuni esempi: si va dalla sfilza di prese elettriche collocate sulle pareti delle stanze a solo due centimetri dal pavimento (e qualcuna pure non a misura della cassetta di derivazione) agli infissi esterni già rotti e alle porte interne con vistosi buchi. E che dire delle rubinetterie poste «a distanza» dai lavabi, come se l’acqua dovesse scendere direttamente sul pavimento, ai water collocati in modo a dir poco "creativo" e sicuramente non proprio adatti all’uso a cui sono destinati e degli scarichi per le lavatrici e dei lavabi realizzati non si sa bene secondo quale criterio logico e funzionale. La rassegna contempla pavimenti e muri scrostati.
Opere eseguite male? Qualche dubbio c’è. Eppure, si tratta di case nuove. Devono essere consegnate in quelle condizioni? Evidentemente qualcosa non è andato per il verso giusto. E pare che altri capolavori siano in via di scoperta, visto che al sindacato degli inquilini e degli assegnatari (Sunia) continuano a pervenire segnalazioni di sconcerto.
Gli alloggi popolari, a Matera, sono pochi rispetto al fabbisogno e ora, pare, consegnati non in perfetto stato.
«Hanno assegnato 32 alloggi, di cui quattro destinati alle forze dell’ordine, a distanza di oltre sette anni dal bando comunale - dice Franco Casertano, segretario del Sunia di Matera - ma questo non è altro che un una goccia nell’Oceano di richieste, se si pensa che nel recente bando di concorso hanno partecipato circa 500 aspiranti.
Ci chiediamo - aggiunge Casertano - quando verranno realizzati altri alloggi popolari, non 32 ma almeno 320 per soddisfare la vera esigenza dei cittadini con un misero reddito».
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