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Nuova vita per il Galateo
una casa per chi non l'ha

 
Rita Schena

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Rita Schena

ex sanatorio Galateo a Lecce

Massimino foto

Venerdì 23 Marzo 2018, 20:54

LECCE - Un protocollo d’intesa per la riqualificazione del complesso ospedaliero ex sanatorio antitubercolare Galateo di Lecce è stato sottoscritto nel capoluogo salentino tra Puglia Valore Immobiliare srl, Regione Puglia, Soprintendenza Archeologia di Brindisi, Lecce e Taranto, Comune di Lecce e Arca Sud Salento. Alla conferenza stampa era presente anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. «Sin dall’insediamento del sindaco Salvemini - ha spiegato Emiliano ai giornalisti - sono stato reso partecipe della volontà dell’Amministrazione Comunale di Lecce di voler procedere, più speditamente possibile, nel recupero di questa struttura pensata come un mix di spazi, che avranno l’obiettivo di garantire a tante famiglie di poter avere una dimora».

La valorizzazione - è detto in una nota - avverrà attraverso la realizzazione di un mix di spazi che avranno l’obiettivo di «garantire anche integrazione tra differenti fasce e nuclei sociali, al fine di favorire la coesione necessaria alla costruzione di comunità, intervenendo nell’individuazione di tipologie residenziali miste». Spazio dunque per il social housing (alloggi a metratura variabile e fissa destinati a rispondere alle esigenze e ai bisogni di studenti, anziani, single, giovani coppie e famiglie monogenitoriali) e per abitazioni di varie metrature destinate alla normale residenza, accanto alle quali saranno realizzati spazi per servizi comuni, sale multifunzionali, commercio, sport e spazi aggregativi.
Il recupero del parco dell’Ex Galateo, che sarà parte integrante del progetto, sarà finanziato da uno stanziamento di 1,2 milioni di euro già deliberato dalla Regione.

L’esigenza di progettare una funzione residenziale per il complesso scaturisce dalla condizione di «Comune ad Alta tensione abitativa» che caratterizza la città di Lecce. A Lecce, infatti, oltre al disagio abitativo, legato alla carenza di alloggi di edilizia residenziale pubblica, sussiste una consistente fascia grigia di soggetti che, pur non rientrando, per requisiti, tra i possibili affidatari di alloggi non riescono da soli a soddisfare appieno le proprie esigenze abitative ricorrendo al mercato privato: oltre 6.000 anziani che vivono da soli, 3.497 famiglie monogenitoriali con figli minorenni, 420 giovani coppie sposate, a cui si aggiungono tutte le famiglie di fatto non censite, oltre 100 studenti universitari che, pur avendone diritto, non riescono ad avere accesso alle residenze universitarie Adisu.

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