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Xylella, nel Salento arato
solo il 20% degli uliveti

 
Xylella, nel Salento arato solo il 20% degli uliveti

Mercoledì 26 Aprile 2017, 10:57

LECCE - Buone pratiche per contrastare «xylella fastidiosa» a passo di lumaca. A quattro giorno dallo scadere dei tempi previsti dalle norme regionali di lotta obbligatoria per fermare il batterio da quarantena, meno del 20 per cento dei proprietari di terreni agricoli ha effettuato le operazioni meccaniche. Percentuale che si riduce ulteriormente nelle aree gestite dagli enti pubblici.

Ai sensi della delibera di Giunta regionale n.1999 del 13 dicembre 2016, che costituisce l’ultimo aggiornamento attualmente in vigore in materia di misure fitosanitarie, dal 1° marzo al 30 aprile vi è infatti l’obbligo, in tutti i terreni, agricoli ed extra-agricoli, e nelle aree urbane, pubbliche e private, di eseguire le azioni di controllo meccaniche del vettore, consistenti in lavorazioni superficiali oppure trinciatura ed interramento della vegetazione spontanea. Anche titolari e gestori di aree di servizio lungo le strade, ove siano presenti piante potenzialmente ospiti di xylella, hanno l’obbligo di lavorare il terreno.

Questo in teoria. Nella pratica però, ben pochi hanno assolto all’obbligo di legge. I pochi agricoltori che hanno diserbato meccanicamente gli uliveti puntano però il dito contro la Regione «che non ha promosso un’adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione, né linee guida sugli interventi da effettuare. Aver arato i nostri appezzamenti - dicono - non serve a nulla se negli uliveti dei vicini la presenza della sputacchina è massiccia e incontrollata».

La beffa, sostengono, è che se da una parte non è stata fatta alcuna campagna di sensibilizzazione o avviso pubblico, dall’altra la Regione è pronta a procedere dal primo maggio con le sanzioni. «Pacchetto» di multe che sarà poi inviato a Bruxelles per dimostrare la buona volontà nel contrastare la «fastidiosa».

I proprietari e i conduttori dei terreni inadempienti vanno incontro, ai sensi dell’art. 54 del decreto legislativo 214 del 2005, ad una sanzione amministrativa di mille euro, oltre all’esecuzione, a carico degli stessi, delle omesse lavorazioni da parte della Regione Puglia.

La stessa Regione, con legge n. 4 del 29 marzo 2017, ha previsto che coloro che non rispettano le prescrizioni saranno anche esclusi dal partecipare a bandi per l’erogazione di contributi, anche a valere su fondi comunitari

Per gli agricoltori il pugno duro delle sanzioni ha il sapore della beffa. «La stessa puntualità con cui verranno effettuati i controlli e verranno elevate le contravvenzioni doveva essere riservata alla comunicazione delle operazioni da effettuare». Intanto le sputacchine, ben cresciute e munite di zampe, hanno ormai guadagnato gli ulivi in molti terreni del Sud Salento. E la diffusione del batterio continua drammaticamente.

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