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Lecce, oggi in commissione Bilancio la vicenda del piano di rientro dal dissesto

 
Gaetano Gorgoni

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Gaetano Gorgoni

Lecce, oggi in commissione Bilancio la vicenda del piano di rientro dal dissesto

La Corte dei Conti chiede chiarimenti. Ed è di nuovo scontro politico

Giovedì 21 Agosto 2025, 09:24

Finisce in commissione Bilancio la vicenda nata dalla richiesta di chiarimenti avanzata dalla Corte dei conti su due delibere della maggioranza Salvemini del 2023 e 2024 (l’ultima annullava la prima) relative al Piano di riequilibrio finanziario del Comune. I giudici contabili vogliono capire sulla base di quale norma sia stato varato un nuovo documento, annullando il precedente. Il 15 aprile del 2024 lo strumento è stato riformulato prevedendo il rientro dal disavanzo del Comune di Lecce nel 2028, anziché nel 2033, com’era stato previsto precedentemente. La massa passiva (tutti i debiti accumulati, per i quali è stato deliberato il predissesto) nella seconda delibera diminuisce in maniera considerevole, secondo la lettura della maggioranza Poli Bortone, che si è affrettata a convocare la Commissione straordinaria, questa mattina, a Palazzo Carafa.

«È un provvedimento adottato dal centrosinistra e abbiamo convocato tutti i commissari per ascoltare anche chi era al comando quando sono state prese queste scelte».

La risposta tecnica deve essere pronta entro il 28 agosto, ecco perché la commissione è stata convocata per oggi 24 agosto (le attività del Consiglio a Palazzo Carafa erano state sospese per ferie fino a settembre).

«Il predissesto non era necessario sulla base della massa passiva dichiarata nel 2024 - dice il presidente della Commissione Bilancio, Oronzino Tramacere - Noi lo abbiamo sempre detto: si agì con troppo zelo, danneggiando i cittadini. Questa mattina l’ex sindaco potrebbe fornirci ulteriori particolari per una risposta più completa su quello che è successo, magari ci può sfuggire qualche particolare, meglio ascoltare tutti. Poi, con gli uffici procederemo a rispondere alla Corte dei conti».

La strada del risanamento finanziario fu imboccata dall’amministrazione Salvemini a partire dal 7 gennaio 2019, con un primo piano di riequilibrio che prevedeva un risanamento in 15 anni. Ma la Corte dei conti fece saltare tutto giudicando il documento non idoneo al risanamento e non proporzionato alle problematiche finanziare.

Il Comune di Lecce fece ricorso e riformulò il piano. La vera svolta, però, arrivò nel 2022, quando fu sottoscritto con il governo il “Patto per Lecce”. Il capoluogo leccese ha ottenuto 50 milioni per anticipare di 5 anni il rientro dal debito. È stato necessario attendere fino allo scorso giugno per ottenere l’approvazione da parte della Commissione per la stabilità degli enti locali il via libera al Piano (Cosfel) di riequilibrio finanziario pluriennale.

Per il centrodestra, l’ex sindaco ha caricato sulle spalle dei leccesi un piano “lacrime e sangue” non necessario, che ha creato impoverimento dei servizi, della città e aumento della tassazione. Ora la Corte dei Conti chiede di chiarire sulla base di quale normativa ci sono due versioni del piano di riequilibrio che divergono sul piano dell’ammontare del disavanzo del Comune e sul piano dei debiti fuori bilancio e delle passività pregresse.

L’ex sindaco Carlo Salvemini resta basito dalle dichiarazioni del centrodestra, che vorrebbe chiedere chiarimenti in aula a chi ha governato: «Non sono informato sui particolari motivi della convocazione della Commissione Bilancio, ma non si tratta di un’audizione di chi governava all’epoca (sarebbe singolare impostarla così). La questione - specifica - è di carattere burocratico: la Corte dei conti ha chiesto alcuni chiarimenti che riguardano la normativa seguita per varare la delibera del 2024. Immagino che il sindaco interloquisca con i suoi uffici. Cosfel ha espresso parere positivo sul piano, dunque non ci sono problemi: gli uffici, che hanno seguito la questione dall’inizio, sapranno chiarire».

L’assessore Gianpaolo Scorrano, nei giorni scorsi, ha parlato di nuovi risvolti e verità che dovrebbero venire a galla, ma per l’ex primo cittadino si tratta solo di attacchi politici strumentali.

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