LECCE - Una donna di 77 anni del Basso Salento, deceduta in ospedale muore durante il primo ciclo di chemioterapia a Lecce: scatta l’inchiesta. Otto persone sono indagate, tra medici e infermieri, in servizio nei reparti di Ematologia e di Rianimazione dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Le accuse: omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.
L'episodio si è verificato a Lecce il 30 settembre scorso. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista dell’autopsia che ha preso il via nella giornata di ieri. Nel fascicolo d’inchiesta compaiono i nomi di otto indagati. Si tratta di tre infermieri e cinque medici, un rianimatore e quatto in servizio nel reparto di ematologia. Sono accusati di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.
A sporgere denuncia è stata la figlia della donna lo scorso 8 ottobre, dopo che la prevista autopsia disposta dall’Asl per l’avvio di un’indagine interna, tardava ad essere effettuata. L’inchiesta, coordinata dal pm Alessandro Prontera, ha preso il via dalla denuncia dei familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Dario Paiano. La 77enne sarebbe morta in seguito ad una crisi respiratoria sopraggiunta pochi minuti dopo che la prima seduta di chemioterapia aveva avuto iniziato. La donna prima di sottoporsi al trattamento oncologico aveva effettuato una serie di visite specialistiche per accertare se fosse nelle condizioni di sottoporsi a chemioterapia.
I risultati dell’esame disposto dalla Procura è affidato al medico legale Roberto Vaglio, affiancato dall’anestesista Silvio Colonna: gli esiti si conosceranno nei prossimi mesi. Bisognerà verificare le cause della morte della paziente ed eventuali negligenze del personale medico che l’ha avuta in cura.
In base a quanto riportato in denuncia, nel mese di agosto scorso, alla signora veniva diagnosticato un mieloma. E dopo una serie di accertamenti, iniziava il ciclo di chemioterapia presso l’ospedale Vito Fazzi, intorno alle 12:30 del 30 settembre scorso, che veniva interrotto, verso le 13:20. Difatti, il personale medico allertato da quello infermieristico, accertava che il quadro clinico della 77enne risultava compromesso, poiché la paziente manifestava dei problemi respiratori. A quel punto le veniva somministrata una dose di cortisone ed in base a quanto sostenuto, la signora veniva lasciata sola con la figlia, la quale si accorgeva di un ulteriore aggravamento delle condizioni della madre. Una volta giunto in reparto il personale sanitario e iniziate le manovre di rianimazione (dopo venti minuti), la donna è deceduta.
















