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Taranta, i social si accendono su Geolier e Angelina tra entusiasmi e polemiche

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Taranta, i social si accendono su Geolier e Angelina tra entusiasmi e polemiche

Sono loro gli ospiti più chiacchierati della Notte di Melpignano, e gli echi di perplessità sulla performance del cantante partenopeo rimandano all'ultima edizione di Sanremo

Lunedì 26 Agosto 2024, 09:11

MELPIGNANO - Riposti nei cassetti tamburelli e fazzoletti, con appuntamento al 2025, a poche ore dalla fine dell'edizione numero 27 della Notte della Taranta il dato più interessante è quello relativo agli ascolti. Oltre un milione di telespettatori hanno seguito la diretta su Rai 3 condotta da Ema Stokholma, con uno share del 9,01% nella prima parte e 10% nella seconda, considerando la concomitanza con le partite di serie A (inclusa Inter-Lecce, ma non sono bastati Sant'Oronzo e Lu Santu Paulu meu te le Tarante a regalare una vittoria ai giallorossi). Picco a metà serata con l'esibizione di Geolier, picco che ha rispecchiato il «sentiment», per usare un termine del mondo digitale, della stessa piazza dei 150mila di Melpignano e dei social.

Se leggessimo quest'incipit senza contesto si potrebbe pensare che si tratti di una qualsiasi serata dell'ultimo Festival di Sanremo. Invece è il Concertone più televisivo di sempre, con l'esordio della diretta in prime time che ha fatto iniziare tutto un'ora prima del solito e mandato i pizzicati a letto poco dopo mezzanotte, a far parlare di sé nelle piazze reali e virtuali, tra i delusi perché «troppo distante dalle origini e dalla purezza di quella musica», gli entusiasti della «pizzica di Shablo che abbraccia anche i giovani» strizzando l'occhio alle classifiche, e i neutrali che la buttano sul ridere («Ma Geolier con quella tuta non sentiva caldo?»).

Già, Geolier. È suo il nome più chiacchierato nelle ore post-Taranta. Capace di muovere enormi flussi di pubblico ormai in tutta Europa (venerdì sera aveva saltato le prove generali perché impegnato con una data a Ibiza), le prime file della piazza dell'ex Convento degli Agostiniani sono tutte per lui, un'attesa di ore sotto al sole per ascoltarlo in un breve medley su «Grazia» (solo strumentale, riarrangiata dal maestro concertatore) e il ritornello della sua «M'Manc», e la canzone sanremese «I p'me, tu p'te», annunciata in una versione «pizzicata» che non sembrava avere differenze con l'originale. I social si infervorano sull'apparente atteggiamento del cantante partenopeo: arriva sul palco con un'espressione poco entusiasta, sui profili personali neanche un riferimento alla partecipazione alla serata. Canta le sue hit e Melpignano si trasforma in una qualsiasi piazza di un qualsiasi festival televisivo o radiofonico dell'estate 2024. «La colpa è di chi l'ha invitato», tuona qualcuno, e si scatena il confronto con le ospiti femminili, oggettivamente più disposte a mettersi in gioco e a immergersi nella cultura del Salento.

Angelina Mango non è nata lontano, anche se la sua lucana Lagonegro è più vicina alla Campania che alla Puglia. Ma a prescindere dal vantaggio di avere una pronuncia dialettale innata e convincente, la passione che mette nella performance di «Su Picculina» è tangibile, e il pubblico glielo riconosce. Versatile, talentuosa anche nella danza (che ha studiato per anni), si muove come se quel palco le fosse familiare. Gaia ha sangue brasiliano nelle vene, ma la sua «Menamenamo'» è travolgente. In lei si percepisce quanto si sia affezionata a questa terra: prende la parola, ringrazia l'Orchestra, finita la diretta non vuole più andare via (Geolier si allontanerà prima della fine dell'ultimo brano, «Kalinifta»). Dettagli che non passano inosservati, che lasciano echi su quanto sia cambiato negli anni il Concertone, e quanto quel palco forse meriti più rispetto e voglia di lasciarsi trasportare da quella musica liberatoria, specialmente da parte di chi non la frequenta abitualmente.

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