COPERTINO - Potenziare con urgenza gli ospedali di base per decongestionare le attività di Pronto soccorso dirette al presidio ospedaliero «Vito Fazzi», con particolare riferimento all’ospedale di Copertino dove il personale è in grave sofferenza.
È la reiterata richiesta del coordinatore provinciale della Cisl Funzione Pubblica Antonio Piccinno, inoltrata all’assessore alla Sanità e al capo Dipartimento Salute della Regione Puglia, nonché ai vertici della Asl Lecce e all’amministratore unico di Sanitaservice. Il sindacato punta i riflettori sulla grave carenza di anestesisti. All’ospedale di Copertino, nella metà dei giorni lavorativi mensili, durante la turnazione pomeridiana mancherebbe la seconda unità: la carenza ultimamente pone problemi anche nella turnazione antimeridiana. «Accade anche che - spiega Piccinno - l’attività operatoria avvenga su due sale differenti ma con un solo anestesista in turno, chiamato a sobbarcarsi anche l’attività di guardia rianimatoria per l’intero ospedale, esponendo così i pazienti ad un serio rischio clinico. Tutto ciò - prosegue - comporta che l’intero presidio non è coperto dalla guardia Rianimatoria sia di mattina che di pomeriggio. Ciò sarebbe da imputare ad un surplus produttivo degli ultimi 5 mesi, essendoci stato un incremento dell’attività chirurgica pari a circa 170 interventi al mese. Tutta questa produttività - insiste Piccinno - avviene con il sacrificio di tutto il personale sanitario in special modo dei medici anestesisti che, pur di mantenere alti gli standard operativi rinunciando a ferie e corsi di aggiornamento. Pertanto, il protrarsi di questa grave situazione rischia il blocco dei ricoveri programmati con lo smistamento delle urgenze in altri presidi».
Altro nodo da sciogliere riguarda il Pronto soccorso da sempre al centro delle cronache per le denunce di carenza di personale e l’inadeguata ubicazione degli ambienti. «La situazione è a rischio implosione - avverte Piccinno - a parte la già nota carenza di personale medico, le modalità di accesso al Triage rischiano di compromettere tutta l’attività di Pronto soccorso che risulta ancor più esasperata in quanto, adiacente, vi è dislocata la stanza dei parenti che non consente al triagista di lavorare in sicurezza». Spesso infatti è impossibile vigilare sui parenti in un contesto caotico con episodi di nervosismo che finiscono per riversarsi sull’unico infermiere presente. Infine, a margine della problematica relativa al potenziamento degli ospedali di base, ancora una volta la Cisl evidenzia come la carenza di personale di supporto in tutte le strutture sanitarie della Asl Lecce sia diventata anch’essa una priorità con criticità assolute nel “Fazzi” e nel “Dea” e nelle unità operative di Sala operatoria e Chirurgia interventistica che, si spera possa essere risolta mediante l’indizione immediata di apposito concorso. «Tale carenza - conclude il coordinatore Cisl Fp - si associa a quella del personale di Sanitaservice il cui personale pulitore si attesterebbe a 135 unità che limitano le attività di pulizia e sanificazione in tutte le macrostrutture della Asl».