«Mancano le squadre antincendio in tutti gli ospedali a gestione Asl Lecce e nelle strutture sanitarie territoriali». Il grido d’allarme arriva dal segretario regionale e territoriale della Fsi-Usae, Franco Perrone, che dopo il rogo dell’Immacolata nell’ospedale di Tivoli che ha causato la morte di tre anziani avverte del pericolo a cui sono esposte le strutture sanitarie della provincia di Lecce attualmente sprovviste delle squadre antincendio. Nella missiva inviata alla direzione strategica di Asl (Dg Stefano Rossi, Ds Antonio Bray, Da Yanko Tedeschi) si legge che: «Facendo seguito alla notizia del drammatico rogo dell’ospedale di Tivoli, avendo sempre messo la primo posto la sicurezza dei pazienti e quella dei professionisti della salute all’interno dei luoghi di cura, si sollecita con urgenza l’attivazione delle squadre antincendio presso tutti i presidi ospedalieri e territoriali di assistenza della Asl di Lecce. Si segnala che la “squadra antincendio”, è un obbligo di legge sui luoghi di lavoro prevista espressamente dal Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro. Si occupa dei controlli preventivi e, in caso di emergenza, interviene in supporto agli addetti di compartimento; è costituita da un adeguato numero di lavoratori dipendenti del ruolo sanitario o tecnico presente, con compiti di sorveglianza antincendio sulle aree di pertinenza ospedaliera, sul comportamento dei dipendenti e degli utenti, collabora con gli enti di soccorso esterni in caso di emergenza e di sorveglianza. In particolare è addetto al monitoraggio su tutti i presidi antincendio, con continuo controllo h24 atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni operative, che siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali».
Il sollecito arriva anche in considerazione del fatto che «con delibera 329 del 20 ottobre 2022 si proceduto all’approvazione della graduatoria dell’avviso di mobilità interna per Addetto alle squadre antincendio della Asl di Lecce, a cui hanno partecipato operatori tecnici, operatori tecnici specializzati ed ausiliari con idoneità per la turnazione h24 ed operatori socio sanitari, operatori tecnici addetti all’assistenza, con eventuali limitazioni, ma idonei alla turnazione h24. A tutt’oggi risulta che si sia provveduto in maniera assolutamente insufficiente all’attivazione delle squadre antincendio in tutti i presidi ospedalieri e presidi territoriali di assistenza della Asl minando gravemente quanto sancito dalle norme di riferimento a tutela e salvaguardia della salute dei dipendenti e degli utenti».
L’imperativo del sindacato, dunque, è rivolto ai vertici Asl affinché siano messe in sicurezza tutte le strutture sanitarie di Lecce e provincia adeguando «gli organici delle squadre antincendio per la messa in sicurezza delle strutture aziendali e di tutti i lavoratori ivi operanti, con immediato scorrimento della graduatoria approvata in modo che la sicurezza dei malati e quella degli operatori sanitari sia sempre prioritaria investendo sempre più risorse in favore delle strutture».
Un appello quanto mai attuale vista la tragica vicenda di Tivoli per la quale è stata esclusa la causa dell’incendio doloso. Stando alle prime ipotesi al vaglio della locale procura, il rogo potrebbe essersi sviluppato per un mozzicone di sigaretta caduto su cumuli di rifiuti stoccati vicino al pronto soccorso. Hanno perso la vita tre anziani, forse per choc termico e per spegnimento dei macchinari che erogavano l’ossigeno.