LECCE - Il vescovo Michele Seccia in preghiera per don Antonio Coluccia, il prete antimafia che ieri pomeriggio ha rischiato di essere investito a Roma da un uomo che lo aveva puntato durante una marcia per la legalità nel quartiere Tor Bella Monaca.
«Ho incontrato don Antonio Coluccia qualche giorno fa a Lecce, durante una concelebrazione nella basilica di Santa Croce - racconta monsignor Seccia - e pochi minuti prima della messa ho avuto modo di incoraggiarlo per il grande servizio che egli svolge nella capitale contro la criminalità e lo spaccio di droga».
«In poche battute - prosegue Seccia - mi ha ribadito, come aveva fatto più volte in passato nei nostri incontri leccesi delle gravi situazioni che ogni giorno è costretto ad affrontare di persona, faccia a faccia con gli spacciatori di morte e di quanto sia difficile fare il prete e testimoniare il vangelo laddove la cultura della legalità è meno di un optional».
La conferma dei pericoli che ogni giorno corre don Antonio, a cui il vescovo dice di essere «vicino in questo delicato e difficile (e non è il primo) momento della sua vita» assicurando «la preghiera mia e della comunità della sua terra d'origine e la solidarietà sacerdotale del presbiterio della Chiesa di Lecce».
Un pensiero e la gratitudine anche «agli agenti della sua scorta, in particolare a quelli feriti nell'attentato di ieri, che ogni giorno rischiano la vita per proteggere un vero testimone della fede dei nostri giorni. Il Signore li benedica insieme con le loro famiglie».