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Povertà a Lecce, la carta spesa alimentare andrà solo a 1.044 famiglie: «Ne avrebbero bisogno 6.024»

 
Redazione Lecce

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Povertà a Lecce, la carta spesa alimentare andrà solo a 1.044 famiglie: «Ne avrebbero bisogno 6.024»

L’assessora al Welfare, Silvia Miglietta: «Colpa della scarsità delle risorse stanziate dal Governo»

Martedì 25 Luglio 2023, 12:57

LECCE - A Lecce oltre seimila famiglie in condizione di povertà: 6.024, precisamente, i nuclei che soddisfano i requisiti di accesso alla Carta spesa alimentare, il sostegno introdotto dal Governo Meloni per le famiglie in difficoltà. Solo 1.044 dei quali - però, per bocca dell’assessora comunale al welfare, Silvia Miglietta - saranno destinatari della carta, sulla quale è caricata la tantum dei 382,50 euro per acquistare beni di prima necessità individuati dal Governo in tutti gli esercizi commerciali. Colpa della scarsità delle risorse stanziate dall’esecutivo, fa sapere Miglietta, a sostegno della misura destinata ai nuclei di almeno tre persone, con un massimo di 15 mila euro di Isee e prive di componenti già percettori di altre misure di aiuto.

Ai destinatari, individuati tramite gli elenchi redatti dall’Inps, ora la comunicazione del Comune che avviserà quando recarsi presso gli uffici di Poste italiane per ritirare la carta. Che sarà di appannaggio, dunque, solo di un piccolo spicchio su una platea di nuclei familiari molto più numerosa. Un dato su cui si concentra l’attenzione di Miglietta, che commenta la natura del provvedimento a margine delle comunicazioni istituzionali.

«Tralasciando la farraginosità e la lungaggine della procedura, che ha visto gli uffici dei Comuni impegnati in una serie di passaggi burocratici che si sarebbero potuti evitare è evidente che donare una tantum una “Carta spesa alimentare” non risolverà né allevierà i problemi di queste famiglie», è il commento di Miglietta. «Averla sostituita al Reddito di Cittadinanza, che rappresentava per tanti un sostegno stabile per le persone in difficoltà, comunque insufficiente per sopravvivere, è stata una scelta sbagliata da parte del Governo Meloni, che sarà pagata dalle famiglie e dalle persone più povere, alle quali è stata negata quella piccola somma mensile dalla quale trarre l’energia per andare avanti nella ricerca di una migliore condizione di vita».

Sui criteri di scelta dei percettori, con esclusione di molti soggetti parimenti in condizioni di disagio, il commento è poi netto.
«Scelte come questa – dice - denotano la lontananza dalle classi popolari e il pregiudizio che accompagna lo sguardo del Governo verso le persone povere. Considerate, nella loro condizione di bisogno, colpevoli. Alle quali destinare al massimo una “carta spesa” che si esaurisce in poche visite al supermercato e non politiche sociali e di inclusione sulle quali investire ben altro impegno».

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