LECCE - «Chiediamo l’intervento immediato del Gom (Gruppo operativo mobile) nel carcere di Lecce perché la situazione è esplosiva». L’appello ai vertici dell’amministrazione penitenziaria pugliese arriva dal segretario regionale Osapp Ruggero Damato, che da mesi sta lanciando l’allarme sul pericolo di rivolte all’interno della struttura di Borgo San Nicola, visto l’alto numero di detenuti (quasi 1200 su una capienza di 800) e il basso numero di agenti in servizio (meno della metà rispetto alle esigenze).
Intanto per questa mattina è in programma un sopralluogo nella struttura penitenziaria del segretario nazionale dello stesso sindacato, Leo Beneduci che, accompagnato da Damato, farà visita alla direzione prima di una conferenza.
«Denunciamo una “gestione alla deriva” delle carceri pugliesi - ha spiegato Damato - e chiamiamo direttamente in causa le direzioni e le amministrazioni regionali per le continue aggressioni, tentativi di evasioni e disordini con proteste da parte dei detenuti. Il personale di polizia penitenziaria, ormai stanco e demotivato - tuona - non è più in grado di mantenere ritmi di servizio continuativo che vanno da 12 a 18 ore, spesso senza riposi settimanali e riduzioni drastiche di periodi di ferie. Chiediamo a gran voce l’incremento dell’organico e in attesa chiediamo l’invio di un’aliquota dei reparti del Gom (gruppo operativo mobile) per dare un supporto concreto e occupare posti di servizio, con l’ausilio di un contingenze militare per coprire i servizi di vigilanza armata. Chiediamo pure – conclude il segretario regionale Osapp - l’immediata chiusura della “custodia aperta”, detta anche “vigilanza dinamica“, che proprio a causa della carenza di personale di sorveglianza, determina quasi quotidianamente problemi di gestione e di vera e propria emergenza di sicurezza».